Tra i provvedimenti straordinari varati per mitigare gli impatti della pandemia, famiglie e imprese hanno trovato beneficio dall’applicazione della moratoria prevista dal Decreto Cura Italia, che hanno consentito di sospendere il pagamento delle rate sui finanziamenti in essere.
In uno scenario ancora pesantemente condizionato dall’emergenza pandemica, il Decreto Sostegni bis recentemente rilasciato ha prorogato la moratoria fino al 31 dicembre 2021.
LA MORATORIA SUI CREDITI ALLE FAMIGLIE
Per quanto riguarda le famiglie, nel corso del 2020 l’intensa contrazione dei redditi disponibili è stata attutita, almeno parzialmente, dagli interventi governativi, in primis la moratoria, che hanno contenuto l’incremento della rischiosità del credito. Come emerge dalle ultime rilevazioni presentate nell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio – realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia - il tasso di default a 90 giorni del credito alle famiglie considerato nel suo complesso (quindi mutui immobiliari e credito al consumo) ha fatto registrare una ulteriore riduzione passando dall’1,4% di fine 2020 all’1,2% di marzo 2021.
Per quanto riguarda la definizione a 90 giorni, il tasso di default del credito al consumo è passato dall’1,9% di settembre 2020 all’1.8% di fine anno per scendere ancora fino all’1.6% del primo trimestre del 2021. Per i mutui immobiliari, invece, il tasso di default è sceso dall’1,4% di settembre 2020 all’1,3% di fine anno per attestarsi all’1,2% a fine marzo 2021.
Su questa dinamica ha indubbiamente inciso anche la moratoria, che ha consentito di mitigare almeno parzialmente gli effetti della pandemia sui bilanci delle famiglie: per quanto riguarda le linee di credito riconducibili a privati consumatori, il 2,6% dei contratti rateali contribuiti in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, risulta essere stato sospeso.
Nel dettaglio, secondo l’analisi di CRIF il 4,6% dei mutui immobiliari ha beneficiato della moratoria contro il 9,7% dei mutui immobiliari e il 7,2% dei contratti di leasing. Più contenuta l’incidenza per i prestiti personali (pari all’1,9% del totale) e per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (0,9%).
Nel complesso, sul totale dei finanziamenti accesi dalle famiglie che hanno ottenuto la sospensione delle rate, il 37,6% è rappresentato da mutui immobiliari contro il 18,6% dei mutui di liquidità e il 19,1% dei prestiti personali.
“In questa delicata fase del ciclo economico causata dalla pandemia, la possibilità di sospendere il rimborso delle rate grazie alla moratoria ha aiutato concretamente le nostre famiglie e le imprese. Malgrado la progressiva ripresa dell’economia nazionale, che nei prossimi mesi beneficerà anche delle ingenti risorse che arriveranno grazie al PNRR, per il prossimo futuro dobbiamo però attenderci un peggioramento della rischiosità del credito una volta che cesseranno gli effetti anestetizzanti della moratoria e le misure di sostegno sui redditi. Secondo le previsioni dell’Osservatorio, in assenza di un uno scenario congiunturale positivo e permanente, per quanto riguarda i mutui alle famiglie nel prossimo anno il default si dovrebbe assestare intorno all’1,8% contro il 2,5% del credito al consumo.” – commenta Antonio Deledda, Direttore Credit Bureau Solutions di CRIF.
Per avere una fotografia completa della dinamica in corso va sottolineato come i contratti per i quali i consumatori hanno ottenuto la sospensione grazie alla moratoria siano in genere più onerosi in termini di rata mensile e debito residuo e questo spiega la maggiore necessità di congelare un impegno finanziario significativo al fine di garantire un maggior equilibrio del bilancio familiare.
Complessivamente la rata mensile che è stata sospesa in questi mesi risulta pari a 673 Euro, mentre il debito residuo in carico alle famiglie relativamente ai contratti sui quali è stata applicata la moratoria è pari a 54.513 Euro.
Mutui Immobiliari |
972 |
114.314 |
Altri Mutui |
758 |
25.158 |
Prestiti Personali |
389 |
18.545 |
Prestiti Finalizzati |
273 |
9.751 |
Leasing e altri prodotti rateali |
523 |
18.691 |
Media totale |
673 |
54.513 |
Fonte: CRIF
Per quanto riguarda l’applicazione della moratoria sui finanziamenti alle famiglie nelle diverse regioni del Paese, il 20% dei contratti sospesi si concentra in Lombardia, che precede nell’ordine il Lazio, con il 10,3% del totale, l’Emilia-Romagna (8,9%) e la Toscana (8,6%).
Rispetto ad una media nazionale del 2,6%, la regione in cui risulta più elevata la quota di contratti per i quali i consumatori hanno ottenuto la sospensione delle rate risulta essere la Valle d’Aosta, con una quota pari al 3,6% sul totale dei contratti attivi, che precede le Marche (3,4%) e l’Abruzzo (3,3%).
Fonte: CRIF
LE CARATTERISTICHE DEI CONTRATTI DELLE IMPRESE CHE HANNO BENEFICIATO DELLA MORATORIA
Relativamente al comparto business, la dinamica registrata da CRIF circa l’applicazione delle moratorie sui finanziamenti rateali delle imprese fa emergere che il 19,1% dei contratti ha beneficiato della sospensione delle rate ma anche che ci sono significative differenze sulla base della dimensione d’impresa.
Nello specifico, quasi 3/4 dei contratti che complessivamente hanno ottenuto la sospensione delle rate è riconducibile a società di capitali (il 73,3% per la precisione) a fronte di una quota pari al 23,2% delle società di persone e dell’1,7% per le ditte Individuali (il restante 1,8% non è attribuibile).
Per quanto riguarda le società di capitali, il 19% del totale dei contratti attivi ha beneficiato della moratoria, contro una quota del 20,5% delle società di persone e del 10,7% delle ditte individuali.
Un altro dato significativo che emerge dallo studio riguarda l’importo medio della rata mensile che è stata sospesa e il debito residuo, che risultano pari rispettivamente pari a 2.530 Euro e 123.206 Euro. Per le Società di capitali la rata media mensile sospesa grazie alla moratoria risulta pari a 2.922 Euro a fronte di un importo residuo per estinguere il finanziamento di 140.382 Euro. Decisamente più contenuta la rata mensile oggetto di sospensione da parte delle società di persone, pari 1.320 Euro, e delle ditte individuali (770 Euro).
FORMA GIURIDICA |
% CONTRATTI SOSPESI SU CONTRATTI ATTIVI |
% SUL TOTALE PAESE |
IMPORTO MEDIO RATA SOSPESA |
IMPORTO MEDIO RESIDUO |
Ditta Individuale |
10,7% |
1,7% |
770 |
39.959 |
Società di Persone |
20,5% |
23,2% |
1.320 |
74.106 |
Società di Capitali |
19,0% |
73,3% |
2.922 |
140.382 |
Non Disponibile |
21,0% |
1,8% |
3.750 |
133.684 |
TOTALE |
19,1% |
100,0% |
2.530 |
123.206 |
Fonte: CRIF
L’analisi di CRIF fa emergere anche che il 41,2% delle sospensione delle rate ottenute dalle imprese si riferisce a mutui immobiliari (che per altro vedono la sospensione delle rate applicata a più del 21% dei contratti) contro una incidenza del 21,7% dei mutui di liquidità e del 20,4% dei contratti di leasing. Seguono, con una quota minoritaria i prestiti personali (12,7%) e quelli finalizzati (9,0%).
Entrando nel dettaglio, per i mutui immobiliari per i quali è applicata la moratoria la rata media mensile è risultata pari a 3.412 Euro mentre l’importo residuo ancora da rimborsare per estinguere il finanziamento è di 330.522 Euro.
La rata mensile più elevata è però quella relativa ai mutui di liquidità, con 3.476 Euro di media, a fronte di un debito residio pari a 113.849 Euro. Per i prestiti personali la rata mensile dei contratti per i quali è stata ottenuta la sospensione è invece pari a 2.897 Euro, a fronte di un debito residuo di oltre 38.000 Euro, contro i 1.184 Euro dei contratti di leasing e ai 395 Euro dei prestiti finalizzati.
Mutui Immobiliari |
3.412 |
330.522 |
Altri Mutui |
3.476 |
113.849 |
Prestiti Personali |
2.897 |
38.398 |
Prestiti Finalizzati |
395 |
10.875 |
Leasing e altri prodotti rateali |
1.184 |
61.967 |
Media totale |
2.530 |
123.206 |
Fonte: CRIF
Per quanto riguarda la distribuzione dei finanziamenti alle imprese ai quali è stata applicata la moratoria nelle differenti regioni del Paese, il 25,7% del totale dei contratti che fino ad oggi hanno beneficiato della sospensione delle rate riguarda imprese della Lombardia, regione nella quale il 22% dei contratti ha beneficiato della sospensione. Seguono l’Emilia Romagna, con il 12,5% del totale, e il Lazio, con il 9,1%.
Le regioni nelle quali risulta più elevata l’incidenza dei contratti sospesi grazie alla moratoria sono, però, il Molise, con il 30,3% del totale, l’Abruzzo, con il 26,2%, e la Valle d’Aosta, con il 25,4%.
Fonte: CRIF