La maggioranza dei mutuatari ha un’età compresa tra i 41 e 50 anni ma cresce sensibilmente la quota di erogazioni agli under 34.
L’analisi di CRIF esposta durante la presentazione dei Rapporto 2018 sul Mercato immobiliare in regione.
Partecipando alla presentazione dei Rapporto 2018 sul Mercato immobiliare dell’Emilia Romagna, tenutosi questa mattina presso la Sala Convegni dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili di Bologna al cospetto dei principali operatori del settore, CRIF ha illustrato un’analisi originale relativa al mercato dei mutui ipotecari a livello regionale.
Il mercato italiano nel 2017 si è caratterizzato per una riduzione del monte delle erogazioni in misura del 5,1% rispetto all’anno precedente a fronte di un graduale ridimensionamento del fenomeno delle surroghe e sostituzioni, che a fine anno presentavano una incidenza pari al 17% del monte mutui erogato rispetto al 28% dell’inizio 2016.
Nello specifico, l’incremento delle compravendite, cresciute del 5% su base annua, è stato più che superato dalla riduzione delle surroghe, altra componente alla base del mercato del credito immobiliare.
In Emilia Romagna il mercato dei mutui, che rappresenta circa l’8% del mercato nazionale, nell’ultimo anno si è ridotto del 4,6% rispetto al 2016, quindi con una flessione meno accentuata rispetto al totale nazionale. In regione l’incidenza della componente di surrogazione dei mutui è sistematicamente inferiore rispetto al dato italiano: se nel 2017 quest’ultimo si assestava mediamente sul 20%, in Emilia Romagna ci si ferma al 17,5%.
Per quanto riguarda l’importo medio dei mutui erogati in Emilia Romagna, nel 2017 si è attestato sui 115 mila Euro, in tendenziale rialzo rispetto a quanto osservato negli anni precedenti in cui la componente di sostituzione dei mutui (generalmente di minore importo rispetto ai nuovi mutui) era più elevata.
I mutui maggiormente erogati in Emilia Romagna sono quelli di importo ricompreso fra i 100 ed i 150 mila Euro, di durata superiore ai 25 anni, con età dei mutuatari fra i 41 e 50 anni. A questo proposito è però opportuno sottolineare come si osservi un incremento significativo delle erogazioni a favore dei contraenti più giovani, con età inferiore ai 34 anni, che denota una crescente apertura degli istituti bancari nei confronti di questa fascia di clientela.
Nel complesso non si osservano particolari disallineamenti fra il comportamento del mercato locale rispetto a quello nazionale in merito alla distribuzione delle caratteristiche dei mutui erogati se non per quanto concerne l’andamento dei mutui di importo più elevato, in quanto in Emilia Romagna nell’ultimo anno si osserva una crescita a due cifre per la componente superiore ai 250 mila Euro, anche in virtù della minore presenza di surroghe e sostituzioni nel paniere erogato rispetto alla media nazionale.
Per quanto riguarda il Loan To Value (ovvero il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile dato in garanzia del finanziamento) si osserva una tendenziale crescita nel corso degli ultimi due anni, nel complesso imputabile a politiche degli istituti meno restrittive, portando tali valori a raggiungere la soglia del 60%, con la quota dei contratti con LTV superiore al 70% che passa dal 33% del 2016 al quasi 40% del 2017, e addirittura supera il 50% in corrispondenza dei mutuatari di età inferiore ai 35 anni.
Il riequilibrio della congiuntura economica e finanziaria generale è infine attestato dalla graduale diminuzione del tasso di rischiosità per lo specifico comparto dei mutui, che non trova soluzione di continuità da un quinquennio a questa parte e si attesta a settembre 2017 (ultimo dato disponibile) sull’1,3% contro il 2% di cinque anni fa. Il tasso di default delle fasce di mutuatari più giovani risulta anche inferiore alla media nazionale, sottolineando la minore rischiosità di tale target di clientela a ulteriore supporto delle scelte degli istituti di erogare finanziamenti con LTV relativamente più elevati rispetto alla media di mercato.
“Il mercato immobiliare sta fornendo sempre più segnali di recupero in termini di compravendite. L’unico indicatore che sta languendo è quello dei prezzi degli immobili usati, ancora improntati al calo, mentre le case di nuova costruzione hanno già intrapreso un percorso di recupero. Il 2018 si prospetta, quindi, come un anno di ulteriore consolidamento della ripresa premiando i segmenti residenziali di maggiore qualità. In questo scenario, il mercato dei mutui si andrà gradualmente a stabilizzare seguendo l’andamento delle compravendite a fronte di una sempre minore incidenza della quota di surroghe” – commenta Daniela Percoco, responsabile Marketing di CRIF Real Estate Services.