L’emergenza Covid-19 continua a far sentire i sui effetti sui comportamenti delle famiglie, che in questa fase di incertezza si mostrano ancora caute e tendono a valutare con grande attenzione i propri programmi di spesa. Questo si riflette anche sulla propensione a rivolgersi agli istituti di credito e, pur in uno scenario di costante recupero verso i volumi pre lockdown, anche nel mese di settembre si conferma una contrazione del numero di richieste di prestiti registrati sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF: nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati la flessione è stata del -3,6% rispetto allo stesso mese del 2019, confermando una dinamica negativa che perdura ininterrottamente da marzo con la sola eccezione di agosto.
Da un’analisi più approfondita risulta però che la performance negativa del comparto è totalmente ascrivibile alla flessione delle richieste di prestiti personali, che nell’ultimo mese di osservazione sono risultate in calo del -13,8%, mentre quelle di prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc) hanno fatto segnare un incremento del +4,4%, confermando il consolidamento del trend in atto ormai da 4 mesi.
L’importo medio richiesto
Per quanto riguarda l’importo richiesto, nel complesso di prestiti personali e finalizzati a settembre il valore medio si è attestato a 9.320 Euro, rimanendo pressoché stabile rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,9%). Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i prestiti finalizzati l’importo medio richiesto ha raggiunto i 7.347 Euro mentre per i prestiti personali si è attestato a 12.385 Euro.
Andamento dell'importo medio dei prestiti richiesti
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Relativamente alla distribuzione delle richieste per fascia di importo, la rilevazione di settembre mette in evidenza una crescita di +3,1 punti percentuali per la classe al di sotto dei 5.000 Euro, che per altro resta maggioritaria con una quota pari al 47,6% del totale in virtù della preponderanza dei piccoli finanziamenti nel credito al consumo. Per quanto riguarda i prestiti finalizzati l’incidenza delle richieste con importo inferiore ai 5.000 Euro è pari addirittura al 60,2% del totale.
LA DISTRIBUZIONE DELLE RICHIESTE PER CLASSE DI DURATA
L’analisi della distribuzione delle richieste di prestiti sulla base della durata del finanziamento conferma che, anche nel mese di settembre, la classe in cui si sono maggiormente concentrate le preferenze degli italiani è quella superiore ai 5 anni, con il 25,9% del totale. Nel complesso, 2/3 delle richieste prevede piani di rimborso con una durata superiore ai 24 mesi.
Per quanto riguarda i prestiti finalizzati, le richieste si sono concentrate principalmente nella fascia di durata inferiore ai 12 mesi (22,7% del totale) mentre per i prestiti personali le preferenze degli italiani si stanno indirizzando sempre di più sui piani di rimborso superiori ai 5 anni, che arrivano a spiegare il 45,6% del totale.
“La situazione contingente determinata dall’emergenza sanitaria ha influito sui comportamenti delle famiglie e sulla pianificazione delle spese e degli impegni finanziari. Relativamente alla propensione a rivolgersi agli istituti di credito, con la fine del lockdown si è velocemente tornati sui livelli pre crisi per le richieste di prestiti finalizzati mentre quelli personali ancora battono il passo - commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF –. Tra i trend che si sono consolidati in questi mesi va sottolineata anche la forte accelerazione subita dalla digitalizzazione dei processi del credito, sempre più agili e veloci per garantire l’easy-onboarding della clientela. Nello specifico, l’offerta di soluzioni sempre più mirate sulle esigenze del singolo consumatore ma anche a portata di click e in grado di garantire la migliore customer experience è destinata a rappresentare una chiave fondamentale per il rilancio del comparto”.