Nel 2017 leggera flessione per le richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane: -2,5%.

29/01/2018

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF.


Dopo un 2016 che aveva fatto segnare una performance positiva, con una crescita pari a +5,1% rispetto al 2015, la rilevazione di CRIF relativa all’intero anno 2017 mostra un leggero ripiegamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, che fanno complessivamente segnare un -2,5% rispetto al 2016.

Nello specifico è proseguito anche nell’ultimo trimestre dell’anno il trend negativo già rilevato nei precedenti periodi di osservazione, che vede in contrazione in egual misura sia il comparto delle società di capitali (-5,0%) sia quello delle imprese individuali (-4,7%). La dinamica in atto va però interpretata tenendo conto della significativa contrazione delle richieste di rivalutazione dei vecchi rapporti di credito mentre, nel complesso, si registra una buona tenuta dei nuovi crediti richiesti dalle imprese seppur con differenze non trascurabili tra i diversi territori e settori.

Queste le evidenze delle elaborazioni effettuate da CRIF sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 9 milioni riconducibili a imprese.

Variazione delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

La tabella seguente presenta in modo puntuale la variazione delle richieste, ponderata a parità di giorni lavorativi, neil’arco dell’intero 2017 a confronto con gli anni precedenti. Nonostante il progressivo rallentamento rilevato negli ultimi 12 mesi, il comparto risulta  cresciuto a doppia cifra rispetto alle rilevazioni degli anni caratterizzati dalla crisi economica che aveva coinvolto le nostre imprese, e non solo.

Variazione cumulata delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti delle imprese (ponderata a parità di giorni lavorativi)

Variazione 2017 su 2016

-2,5%

Variazione 2017 su 2015

+2,5%

Variazione 2017 su 2014

+7,1%

Variazione 2017 su 2013

+15,0%

Variazione 2017 su 2012

+16,5%

Variazione 2017 su 2011

+18,7%

Variazione 2017 su 2010

+19,9%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Entrando maggiormente nel dettaglio, l’analisi condotta da CRIF consente di distinguere l’andamento del numero di richieste da parte di società di capitale e imprese individuali. Queste ultime, che per altro rappresentano la quota numericamente preponderante, hanno fatto segnare un calo più lieve (-1,3%) rispetto a quello delle Società di capitali (-3,3%). I dati dell’ultimo trimestre in particolare, rilevano una contrazione delle richiste da parte delle società di capitali pari a -5,0% contro il -4,7% per le imprese individuali.

Andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti ponderate sui giorni lavorativi

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

SI CONTRAGGONO anche gli importi medi richiesti

Altro dato significativo che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF è rappresentato dal calo dell’importo medio richiesto, che a livello di intero anno 2017 si attesta a 72.737 Euro (-8,4% rispetto al 2016).

Entrando maggiormente nel dettaglio, però, si osservano trend opposti, con le imprese individuali che hanno mediamente richiesto 32.993 Euro, facendo segnare una crescita del +3,3% rispetto all’anno precedente che tuttavia non riesce a compensare del tutto la flessione pari a -8,6% dell’importo richiesto dalle società di capitali, che si attesta a 99.870 Euro.

LA DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI IMPORTO

Relativamente alla distribuzione per classi di importo, nel 2017 quasi un terzo delle richieste totali (il 31,7%, per la precisione) riguarda importi inferiori ai 5.000 Euro, dato in crescita di +1,2 punti percentuali rispetto al 2016, giustificato dal peso numericamente preponderante delle richieste da parte delle imprese di piccola e piccolissima dimensione.

Aumenta anche l’incidenza delle richieste relative alla classe di importo compreso tra i 5.001 e 10.000 Euro e a quella tra i 20.001 e 50.000 Euro, che spiegano rispettivamente il 9,6% e il 21,1% del totale. In calo, invece, le richieste di importo maggiore a 50.000 Euro (-1,4 punti percentuali).

Classi di importo

Distribuzione

Fino a 5.000 €

31,7%

Da 5 a 10.000 €

9,6%

Da 10 a 20.000 €

15,6%

Da 20 a 50.000 €

21,1%

Oltre 50.000 €

22,0%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“Il 2017 si è chiuso con una performance leggermente inferiore alle attese per le richieste di finanziamento da parte delle imprese italiane, nonostante gli stimoli introdotti per rafforzare lo sviluppo del tessuto imprenditoriale del Paese e gli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0. Va però segnalato come, da analisi qualitative che abbiamo condotto, il risultato sembri influenzato particolarmente dal ridimensionamento delle richieste di rivalitazione dei crediti rispetto al recente passato, a fronte di una maggiore vivacità delle richieste di nuovo credito. - commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. – D’altro canto confidiamo che la crescita degli investimenti e delle esportazioni, strattamente legate al progressivo consolidamento del quadro macro-economico, possa dare ulteriore slancio al comparto, favorito anche dallo sviluppo tecnologico in corso e sorretto dal sistema creditizio italiano”.

“Banche e società finanziarie specializzate possono sfruttare con le nuove tecnologie disponibili, a costi accessibili, il patrimonio informativo disponibile su imprese e territori per sviluppare indicatori predittivi e benchmark settoriali da introdurre all’interno dei sistemi di valutazione delle richieste di finanziamento. Inoltre, il lavoro congiunto di banche e imprese nello sfruttare al meglio ciò che le nuove regolamentazioni mettono a disposizione per favorire un migliore e più semplice accesso al credito è una delle chiavi che ci rendono ottimisti nel medio periodo.– conclude Capecchi.