Secondo l’analisi CRIBIS, in Lombardia, Veneto e Toscana l’incidenza dei fallimenti sulle aziende chiuse è stata più elevata della media nazionale.
Nei primi nove mesi del 2019 in Italia i fallimenti delle imprese sono diminuiti dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. È quanto emerge dall'Analisi dei fallimenti in Italia al terzo trimestre 2019 condotta da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
Nel terzo trimestre 2019 la situazione è migliorata: le aziende ad aver dichiarato fallimento sono state 2.328, il 18,2% in meno rispetto al trimestre precedente ma il 6,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
“I dati - commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS – ci mostrano come in Lombardia si registri la maggior incidenza di fallimenti (+6,5%) sul totale delle aziende che hanno cessato l’attività nel terzo trimestre 2019 (8.343). A seguire, e sempre al di sopra della media nazionale (4,4%), il Veneto e la Toscana (5,1%). La regione con la più bassa incidenza dei fallimenti sulle cessazioni d’azienda, invece, è la Liguria (2,3%).”
Se guardiamo ai settori, nel terzo trimestre del 2019 è andata meglio per l’edilizia: - 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel commercio c’è stato il maggior numero di fallimenti (720, +13,9%) seguito dal settore dei servizi (555, +8%) e dall'industria (448, +13,1%).
Secondo i dati di CRIBIS, il 2014 è stato l’annus horribilis per i fallimenti che hanno toccato quota 15.336. La discesa è stata costante fino al 2018 (11.233) quando si è arrivati vicini ai livelli pre-crisi del 2010 (10.888).
Fonte: CRIBIS
Fonte: CRIBIS
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