E’ quanto emerge dallo studio condotto da CRIF Ratings in occasione del lancio del nuovo strumento creato dall’agenzia per la valutazione del rischio economico-finanziario dei Comuni italiani.
Una fotografia della situazione economico-finanziaria dei circa ottomila Comuni italiani, raggruppati per Regione di appartenenza. E’ questo l’oggetto del nuovo studio prodotto da CRIF Ratings in occasione del lancio del nuovo servizio che l’agenzia offrirà per valutare il rischio economico-finanziario dei Comuni italiani L’analisi dimostra in generale che i Comuni localizzati nelle Regioni del Nord Italia insieme a quelli delle Regioni a Statuto Speciale (con l’esclusione della Sicilia) hanno buone capacità di riscossione delle entrate tributarie ed extra tributarie e di pagamento delle spese correnti nonché minore incidenza dei debiti finanziari e delle anticipazioni di tesoreria. Tuttavia si rileva che in alcuni di questi territori la spesa pro-capite in tributi e tariffe è più del doppio di quella delle Regioni del Mezzogiorno.
Nello specifico l’esame delle tre aree di analisi mostra un’Italia divisa in due, in particolare:
- L’area relativa alla riscossione e ai pagamenti, considera tre indicatori: (i) la riscossione tasse/tributi; (ii) la riscossione di tariffe e (iii) il pagamento delle spese correnti. Tutti gli indici sono calcolati come media tra i Comuni facenti parte della stessa Regione. Sul podio di questa speciale classifica si posizionano il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e la Liguria. Fanalini di coda tre regioni del Sud: la Campania, la Calabria e la Sicilia.
- L’area relativa alla capacità di finanziamento (debito e anticipazioni): gli indicatori considerati misurano il rapporto del debito finanziario e delle anticipazioni di tesoreria rispetto alle entrate correnti dei Comuni facenti parte della stessa Regione. Un’ulteriore analisi è stata effettuata sul mancato rientro a fine anno delle anticipazioni di tesoreria concesse. In questo caso sul podio troviamo le tre Regioni a Statuto Speciale: la Sardegna, la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige. La coda della classifica vede le tre Regioni del Centro-Sud della fascia tirrenica: Lazio, Calabria e Campania.
- La terza area di analisi si focalizza sull’impatto della finanza pubblica sulla collettività (cittadini/utenti) e il peso pro capite di tributi, tariffe e debito finanziario. In questo caso la classifica si ribalta e vede come meno vessati i cittadini sardi, siciliani e pugliesi. I più penalizzati risultano essere i valdostani, i piemontesi e i liguri.
L’analisi sintetica su tutti Comuni, aggregati su base regionale, è contenuta nello Special Report ‘Finanza pubblica locale: Indagine sugli Effetti dell’Autonomia finanziaria dei comuni’ disponibile sul sito di CRIF Ratings.