CBI, l’hub per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell’industria finanziaria, e CRIF, società globale specializzata in credit bureau & business information e soluzioni digitali avanzate per lo sviluppo del business e l'open banking, hanno sottoscritto una partnership che consente a banche, Fintech e aziende di sviluppare e arricchire l’offerta di servizi fintech sfruttando al meglio tutte le potenzialità del nuovo scenario dell’open finance.
Nello specifico, i clienti potranno contare su processi digitali di onboarding agili ed efficienti e sperimentare una più ampia scelta di servizi finanziari e non altamente innovativi. Tra questi, ad esempio, soluzioni di personal e business financial management (PFM e BFM) che consentono di ottimizzare la gestione della propria situazione finanziaria e del proprio budget per gestire al meglio il denaro e trovare un buon equilibrio finanziario.
In particolare, grazie a questa partnership i prestatori di servizi di pagamento potranno offrire soluzioni di instant lending integrate con la valutazione online del profilo creditizio di un utente in ambito open banking (servizio NEOS – New Evaluation Open Suite), servizi di supporto ai processi di vendita online in grado di integrare canali digitali e reti fisiche (servizio PHYON – Phygital Onboarding Platform), servizi di PFM e BFM, che consentono a utenti retail e corporate di avere una vista unica dei propri conti, ottimizzando la gestione delle proprie finanze.
Tutto ciò con la garanzia di sicurezza e l’esperienza CBI, che tramite la soluzione internazionale “CBI Globe” è in grado di consentire ai Player del settore di raggiungere, tramite un’unica connessione, il mercato bancario domestico ed i principali hub internazionali. Nel suo ruolo di industry utility, da oltre 25 anni CBI supporta l’industria finanziaria italiana nelle attività di digitalizzazione dei servizi finanziari, contribuendo ad ampliare il livello di integrazione ed efficienza nel mercato dei pagamenti nel nostro Paese abilitando nuove opportunità di business in ambito Open Finance e Data Economy.
Al contempo, la consolidata esperienza di CRIF nello sviluppo di moduli di servizio e soluzioni innovative in ambito open banking consente di sfruttare al meglio tutte le potenzialità di un modello di business a ecosistema in grado di abilitare l’implementazione di use case attrattivi e far evolvere la user experience dei clienti.
“CBI e CRIF aprono le porte ai nuovi paradigmi open lavorando attivamente per consentire ai Prestatori di Servizi di Pagamento di offrire servizi a valore aggiunto, oltre il perimetro della PSD2, migliorando lo stile di vita dei propri clienti con un’offerta globale che includa servizi finanziari e non - afferma Pilar Fragalà, Chief Commercial Officer di CBI S.c.p.a. - Lo sviluppo di partnership di valore, quale quella con CRIF, mette a disposizione dell’industria finanziaria un patrimonio esperienziale importante, basato sulla collaborazione per una migliore competizione, che consente la modellazione del ‘fare banca’ altamente innovativo per una customer experience sempre più open e sostenibile”.
“La partnership con CBI consente di raggiungere importanti risultati a vantaggio di tutti gli attori coinvolti in un contesto di open finance: player finanziari e aziende da un lato, consumatori finali dall’altro. Grazie alle soluzioni CRIF integrate nei sistemi di CBI rendiamo l'esperienza ‘phygital’ di PMI e persone fisiche più appagante, facendo risparmiare loro tempo e fatica, semplificando le operazioni online e rispondendo ai nuovi bisogni con soluzioni accessibili anche da remoto, a portata di click/swipe, in totale sicurezza e con approccio human touch laddove necessario – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Nello specifico i servizi CRIF permettono ai player finanziari e alle aziende di potenziare la loro trasformazione digitale, di evolvere le ‘users stories’ e dare un nuovo impulso alla crescita del business, nel rispetto delle normative regolamentari vigenti. Il tutto attraverso processi snelli e digital first, che consentono di ridurre il time to yes o i livelli di engagement con i clienti, nella next open era”.