Nel 2012, ARAG, compagnia leader a livello mondiale nell’assicurazione di Tutela Legale, per migliorare la redditività del prodotto dedicato alle imprese ha cercato una soluzione alternativa con l’obiettivo di selezionare la clientela con strategie il più possibile data-driven. Questo approccio ha permesso di ridurre nel tempo l’ultimate loss ratio di oltre 30 punti percentuali, senza dover aumentare le tariffe e ridurre le coperture.
Tuttavia, la pandemia, il cambiamento climatico e gli obiettivi posti dall’agenda 2030 dell’ONU hanno introdotto nuove variabili e messo al centro dell’attenzione delle compagnie assicurative la necessità di misurare nuovi rischi e di integrare le istanze ESG (Environmental Social e Governance) nei loro modelli. Le analisi sui dati hanno dimostrato che i fattori ESG sono fortemente correlati al rischio assicurativo sul segmento imprese; questo significa che le aziende più attente alla sostenibilità del proprio business si rivelano quelle più prudenti nella gestione dei rischi e quindi meno sinistrose, in sintesi: i migliori clienti per le Compagnie.
CRIF supporta i player assicurativi in questa sfida, mettendo a disposizione – a partire dalla sola partita IVA – lo score ESG sintetico per ciascuna degli oltre 5 milioni di aziende italiane insieme a un ricchissimo data lake con oltre 100 variabili e KPI, mentre Synesgy è la piattaforma globale per la raccolta di questionari ESG in formato digitale per integrare i dati con informazioni di dettaglio raccolte direttamente dalle aziende.
“Queste logiche però non sono solo a favore di ARAG, ma vanno viste in una logica win-win, compagnia-cliente, in quanto anche l’azienda virtuosa beneficerà di condizioni di maggior favore che andranno a premiare il loro approccio green”.
Paolo Cibin, Head of Underwriting, Pricing & Products di ARAG