Aziende Controvento: performance di eccellenza e una maggiore adeguatezza ai criteri ESG

L’Osservatorio Controvento, curato da Nomisma in collaborazione con CRIF e CRIBIS, è nato con l’obiettivo di identificare le imprese manifatturiere nazionali capaci di performance straordinarie anche nell’attuale economia italiana dello “zero-virgola”. Nello specifico, ogni anno vengono selezionate quelle aziende della manifattura che sono riuscite a superare determinati livelli di crescita su ricavi e margini, anestetizzando così le distorsioni legate a performance occasionali. Le aziende Controvento rappresentano, quindi, le eccellenze.

Dalla quinta edizione dell’Osservatorio emerge che nel corso degli anni il gruppo di imprese Controvento si è rafforzato. Il 6,5% delle aziende manifatturiere italiane riesce a garantire parametri di competitività tali da farle rientrare nelle imprese Controvento. Queste imprese con performance altamente sopra la media si distinguono per alcuni parametri particolarmente indicativi, come la crescita dei ricavi, la marginalità e la creazione di valore aggiunto. Complessivamente queste imprese generano il 9,4% dei ricavi, il 21,1% dell’Ebitda, il 14,2% del valore aggiunto complessivo della manifattura italiana. Considerando i ricavi prodotti tra il 2017 e il 2022, quelli delle imprese Controvento sono cresciuti del 96% mentre quelli del resto delle imprese è complessivamente cresciuto del 39%.

Entrando nel dettaglio delle classi dimensionali delle imprese Controvento, emerge che quelle con oltre 500 dipendenti crescono in maniera più contenuta (+81% relativamente ai ricavi), mentre le grandi (con 250-499 dipendenti) mostrano performance migliori di tutti i cluster, con un eloquente +129%.

Le aziende del Sud volano Controvento ma il Nord Est resta l’area guida per le imprese con performance eccellenti. Negli ultimi anni si osserva infatti un allargamento del target di imprese Controvento verso il Sud del Paese, sebbene il Nord-Est riconfermi una maggiore predisposizione ad ospitare imprese Controvento, con il Veneto che risulta essere l’unica regione ad essere entrata per 5 edizioni consecutive nel report sia per numero di imprese, sia per ricavi prodotti. Guardando esclusivamente al fatturato, le uniche regioni sempre presenti in Controvento sono, oltre al Veneto, l’Emilia Romagna e la Campania. Al contrario, quelle mai entrate nei 5 anni di rilevazione sono la Toscana, il Piemonte, la Liguria, il Lazio, l’Abruzzo e la Valle d’Aosta.

“Il successo che queste aziende avranno tra 2 anni, tra 3 anni, tra 5 anni, è il successo che deriva dagli investimenti che vengono fatti oggi. Quindi è fondamentale essere in grado di poterli fare, di poterli fare con qualità, con quantità e avere tutte le carte in regola per farlo. Molte delle aziende Controvento presenti nel segmento ‘Star’ hanno degli utili e delle redditività molto superiori ma, nonostante questo, sono quelle che più di tutte reinvestono gli utili. Il che vuol dire che continuano a investire su loro stesse e credo che questo sia il messaggio chiave per poter continuare a trascinare la manifattura del Paese” - ha commentato intervenendo all’evento di presentazione Simone Mirani, General Manager di CRIF Ratings.

Sostenibilità ESG: il 41% delle imprese Controvento risulta meglio classificato rispetto al benchmark

CRIF ha arricchito l’ultima analisi delle imprese Controvento con la dimensione della sostenibilità grazie all’utilizzo del proprio Score ESG. Si tratta di un indicatore proprietario sviluppato da CRIF con tecniche di Machine Learning/AI a partire da un vasto patrimonio informativo fatto di oltre 150 KPI (basati su dati pubblici, scenari climatici, business information e modelli proprietari) e potenziati grazie all’integrazione di informazioni derivanti dall’ESG self assessment raccolte tramite la piattaforma Synesgy.

Osservando la distribuzione per score ESG, si evidenzia come le imprese Controvento registrino una concentrazione superiore al campione Benchmark nelle classi migliori (+13,6%) e una minore presenza nelle classi che denotano minor conformità ai criteri di sostenibilità (-27,1%).

“Osservando i valori medi dello score ESG, le imprese Controvento confermano una maggior adeguatezza rispetto al benchmark” ha illustrato Marco Macellari, Head of Risk Management & ESG, Management Consulting di CRIF.

“È interessante osservare come l’ordinamento dello score ESG” – ha aggiunto Marco Macellari - “sia coerente con l’ordinamento di permanenza delle imprese in Controvento. Questi dati suggeriscono come il cammino verso una transizione sostenibile non sia uno sprint ma piuttosto una maratona, un impegno consolidato verso pratiche aziendali responsabili, integrazione nella comunità e transizione green continue nel tempo”.

Sia le informazioni interne sia esterne, come gli analytics ESG di CRIF e la piattaforma di Self-Assessment Synesgy, consentono alle imprese di comprendere a quale punto sono nel percorso evolutivo e di avviare in modo selettivo le azioni giuste per accelerare verso il traguardo della sostenibilità Ambientale, Sociale e di Governance.

Clicca qui per rivedere gli interventi di Marco Macellari e di Simone Mirani.