Lo scorso 25-26 febbraio si è svolto l’evento ABI “Credito al credito” che ha visto un ampio coinvolgimento di CRIF, in particolare di Simone Capecchi, Executive Director, Fabrizio Arboresi, Senior Director e Giancarlo Montorsi, Senior Manager.
Digitalizzazione e Sostenibilità abilitano la crescita del sistema economico e finanziario
Il 20% e 37% rappresentano la quota minima da destinare rispettivamente a trasformazione digitale ed ESG nel Recovery Plan. Si tratta di due capitoli indipendenti che insieme fanno quasi il 60% del totale delle risorse che verranno messe a disposizione dall’UE e sono talmente intrecciati da condizionarsi positivamente a vicenda.
In tale contesto, i player finanziari giocano un ruolo chiave nell’affiancare le imprese in un percorso non solo di ripresa ma anche di sviluppo sostenibile e la digitalizzazione rappresenta un fattore abilitante chiave.
Uno dei punti critici dell’integrazione dei fattori ESG nei processi è rappresentato dal patrimonio informativo sui dati ambientali che per sua natura è viscoso. In questo caso, ad esempio, la trasformazione digitale funge da acceleratore, pensiamo ad esempio all’Open Banking e all'Intelligenza Artificiale che permettono di analizzare in modo statistico i consumi di CO2 determinati da certe categorie di spesa. Open Banking e Digitalizzazione sono anche gli ingredienti per abilitare nuovi journey per le imprese, in grado di catturare il reale profilo di rischio e di potenzialità del cliente per accompagnarlo nel percorso di sviluppo sostenibile rispondendo in tempo reale ai suoi bisogni con servizi su misura.
Tutto questo è ancora più vero considerando che la pandemia ha scardinato tutti i tradizionali approcci di valutazione delle imprese rendendo necessario l’utilizzo di dati e KPI nuovi in grado di cogliere il reale stato di salute e potenzialità dell’impresa.
Simone Capecchi, Executive Director CRIF, analizza l'attuale scenario e i trend futuri nell'intervista di Bancaforte TV
La creazione di valore attraverso l’integrazione dei fattori ESG nei processi commerciali e di credito alle imprese
Un’analisi originale di CRIF ha quantificato l’impatto ESG su un campione rappresentativo delle società di capitali italiane (circa 800 mila imprese) misurando l’incidenza dei settori sensibili alla tassonomia e la verifica del livello di adeguatezza delle aziende a tali criteri. Secondo questa analisi il 35% delle società di capitali italiane appartiene a settori eligibili rispetto alla tassonomia e l’83% di queste ha un’adeguatezza ESG medio-bassa e può beneficiare di una “finanza sostenibile” per la riqualificazione.
L’integrazione dello score ESG di CRIF incrociato con il modello di rating nelle policy creditizie ha permesso di affinare la valutazione del rischio, specialmente nelle fasce di rating intermedie, consentendo una riduzione del pricing fino a -45 bps.
Inoltre, all’interno di una strategia di sostenibilità e gestione dei rischi ESG, CRIF ha sviluppato un questionario qualitativo in grado di attestare l’aderenza di un’impresa ai principi ESG che può essere utilizzato per affinare ulteriormente la valutazione dell’impresa.
Guarda l'intervista di Bancaforte TV a Fabrizio Arboresi, Senior Director di CRIF
Intelligenza artificiale e Big data per una maggiore efficienza e inclusione finanziaria nel credito retail
La pandemia ha modificato le abitudini della clientela retail verso un maggiore ricorso ai canali digitali. Durante l’anno 2020 si è registrato un incremento del +47% delle richieste di credito indirizzate verso le piattaforme di operatori “nativi digitali” rispetto all’anno 2019. Tra questi, la crescita più robusta è relativa alla Silent Generation (ovvero i nati tra il 1925 e il 1945), con un +83%, che precedono la Generazione Z “Centennials” (i nati dopo il 1995) che vedono incrementare le richieste del +79%.
Gli operatori finanziari hanno dovuto e dovranno sempre più accelerare l’evoluzione del modello di servizio, introducendo strumenti digitali integrati e sicuri per rinnovare la propria offerta e offrire una customer experience più coinvolgente.
Dalle evidenze riscontrate da CRIF sul mercato, l’attivazione della PSD2 nei processi di concessione del credito ha consentito ai player di segnare una svolta in questa direzione: innalzando i tassi di accettazione del +20%, raddoppiando le erogazioni da canale digitale e incrementando l’efficienza operativa automatizzando fino al 50% delle delibere.