Per integrare il RAF e le policy di credito è fondamentale per le banche dotarsi di dati e indicatori che permettano di selezionare le aree, i settori e i potenziali cluster maggiormente esposti ai rischi climatici.
CRIF ha preso parte il 10-11 maggio scorso all’evento di ABI Formazione “Attuazione PNNR e l’integrazione dei fattori di rischi climatici e ambientali nelle banche LSI” con l’intervento di Valeria Nale, CRIF Principal Risk Management, su “Il Risk Appetite Framework (RAF) come punto di partenza per l’integrazione dei rischi ESG”.
Durante il suo intervento, Valeria Nale si è focalizzata in primo luogo sulla pubblicazione da parte di Banca d’Italia delle aspettative sui rischi climatici e ambientali volte a diffondere all’interno del sistema bancario italiano la cultura legata ai fattori ESG con la successiva loro integrazione nei processi interni. In particolare, è stata posta l’attenzione sull’integrazione dei rischi fisici e transizionali all’interno del RAF al fine di poterli gestire congiuntamente ai rischi tradizionali.
In questo contesto, il primo passo che devono compiere le banche è avviare una mappatura per comprendere l’esposizione verso i rischi climatici e ambientali sull’impresa in prima persona e per quanto riguarda le controparti coinvolte.
Inoltre, Nale ha illustrato il framework di integrazione dei rischi ESG, analizzando lo score di rischio fisico per un’impresa, i principali risk factor e le guideline EBA, soffermandosi anche sullo score di rischio di transizione e su business case di settore. In sintesi, per le banche diventa fondamentale dotarsi di dati e indicatori che permettano di selezionare le aree, i settori e i potenziali cluster maggiormente esposti ai rischi climatici, ambientali ed ESG per avviare l’integrazione nel RAF e nelle policy del credito.
Per questo motivo, CRIF supporta i player finanziari nel monitoraggio e nella segnalazione dei rischi legati al clima grazie alla piattaforma Climate Risk Analytics Suite, in linea con le raccomandazioni internazionali relative alla sostenibilità. La piattaforma è stata sviluppata in collaborazione con RED, società specializzata nel settore di consulenza per il risk assessment, e comprende un ampio set di strumenti (dati, algoritmi e metodologie) e supporta gli istituti finanziari nell’aumentare la loro consapevolezza sui rischi connessi al clima e nel prendere le giuste decisioni strategiche e operative legate a questi fenomeni.
La piattaforma è stata premiata al G20 TechSprint, promosso da Banca d’Italia e Innovation Hub della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), nella categoria delle soluzioni dedicate alla finanza green e sostenibile.
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