Polizze CAT-NAT: le stime AI per prevenire perdite sul fatturato delle imprese non assicurate

Elisabetta Di Luca, Insurance Offering Development Italy di CRIF, è intervenuta alla Convention annuale di WIN (Wholesale Insurtech Network) che si è tenuta a inizio luglio a Milano.

La recente introduzione dell’obbligo di polizze CAT-NAT per tutte le imprese italiane e il suo impatto sulla sostenibilità del mercato finanziario sono stati i temi al centro della tavola rotonda che ha visto la partecipazione di attori di spicco della filiera assicurativa.

CRIF è da sempre un punto di riferimento per la valutazione finanziaria delle aziende grazie alla sua posizione privilegiata si ha visione a tutto tondo e un apporto di qualità nel fronteggiare le sfide dei cambiamenti climatici, grazie al suo impegno nel supportare il settore assicurativo e le imprese.

La valutazione del rischio fisico
Di Luca nel suo intervento ha fatto luce sulla rilevanza del tema del rischio fisico e una sua valutazione puntuale e preventiva. L’intensità degli eventi naturali estremi in Italia ha provocato danni per un ammontare di oltre 16 miliardi di euro solo nel 2023, in aumento del 20-30% rispetto agli anni precedenti. Senza tralasciare il fatto che il territorio italiano è esposto per il 50% al rischio sismico e per il 20% al rischio frane e alluvioni; un territorio rischioso e sotto assicurato (solo il 4% delle piccole imprese è coperto da rischi catastrofali).

Dalle analisi CRIF è emerso che un’impresa su tre, in assenza di adeguate coperture assicurative, è esposta a potenziali perdite economiche a causa dei fenomeni naturali, con una perdita media annua attesa di circa lo 0,65% del fatturato. Dato destinato a crescere dell’8% entro il 2025.
Per supportare il mercato nella comprensione del cambiamento climatico, con un approccio data driven, CRIF ha sviluppato un sistema di analytics AI based, che combina dati spaziali ad altissima risoluzione con informazioni su tutte le sei milioni di aziende italiane. Questo framework metodologico è in grado di fornire una valutazione del rischio estremamente accurata, che copre tutti i 17 rischi climatici, delineati nel regolamento delegato UE 2021/2139, inclusa la valutazione dei rischi sismici.

I vantaggi per le compagnie assicurative
La conoscenza di informazioni dettagliate sulle aziende unita a dati geospaziali, ci consente di sviluppare modelli previsionali molto puntuali e granulari con i quali siamo in grado di supportare Compagnie e Broker in una adeguata comprensione del rischio necessaria per l’adozione di misure preventive efficaci” – ha affermato Di Luca.
"Nella relazione tra Compagnie e aziende, i Broker hanno un ruolo essenziale nel comunicare alle imprese l’importanza della sostenibilità e nel supportarle concretamente nella protezione contro i rischi del cambiamento climatico. In questa prospettiva pragmatica, all’interno del nostro framework abbiamo sviluppato un report che non solo valuta in modo dettagliato e concreto la sostenibilità di un’impresa, ma include anche una misurazione del rischio fisico a cui l’impresa è esposta. Utilizzando la sola partita IVA, il broker può ottenere tutte le evidenze necessarie per fornire un contributo fondamentale nel mostrare il livello di rischiosità dell’impresa e supportarla in un percorso di mitigazione e trasferimento dei rischi. Con questo strumento, il broker può anche aiutare le imprese a diventare più attraenti per il mercato e facilitare l’accesso a bandi, finanziamenti e investimenti green” – ha concluso Di Luca.

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