AI, identità digitale e open banking: le analisi originali e le best practice di CRIF al centro del Salone dei Pagamenti 2023

Nei servizi finanziari l’intelligenza artificiale, l’identità digitale e l’open banking rappresentano driver fondamentali per l’evoluzione e innovazione del mercato verso un 2024 ormai alle porte. Al Salone dei Pagamenti 2023 - l’evento annuale organizzato da ABI che si è svolto a Milano dal 22 al 24 novembre - esperti di CRIF sono intervenuti come speaker nelle sessioni dedicate a questi temi, contribuendo con evidenze di analisi originali e l’esperienza acquisita dall’azienda con lo sviluppo di progetti concreti al fianco dei player finanziari.

L’intelligenza artificiale al servizio dell’open banking e dell’intero processo del credito

“L’intelligenza artificiale ci permette, come mai in passato, di valorizzare il nostro esclusivo ecosistema di dati e di far evolvere e ottimizzare i servizi ai clienti” – ha esordito il 23 novembre Valeria Nale, Principal di CRIF, presentando alcune best practice all’interno del workshop “Intelligenza artificiale in banca tra regolamentazione e nuove opportunità”. “In particolare, in tema di pagamenti l’AI è applicata da CRIF per lo sviluppo di un avanzato Categorizzatore che classifica, sulla base di una tassonomia proprietaria, le transazioni di conto corrente in una categoria di spesa o di entrata attraverso l’analisi del testo della descrizione e ad altri metadati (es. importo, sender, receiver, merchant code e account holder, ecc.). Ad oggi, il categorizzatore CRIF è attivo in 10 diversi Paesi ed elabora conti correnti nazionali e internazionali: al mese vengono gestiti 1 milione di conti correnti e ogni giorno ne vengono aggiornati circa 500 mila” – ha commentato Nale, che poi ha illustrato i benefici per l’intero processo del credito dell’applicazione di AI e di tecniche di Machine Learning.

A partire dalla fase di prevalutazione e profilazione della nuova clientela utile per le campagne commerciali,  dove ad esempio algoritmi di machine learning permettono di sfruttare informazioni che in tempo reale predicono le esigenze di liquidità, abilitando la stima della sostenibilità della rata.

 

  • In fase di concessione, le tecniche di Machine Learning permettono di intercettare i casi di frode. Inoltre l’AI permette di intervenire in tempo reale per mitigarli, contattando il cliente per valutare con lui la situazione diminuendo così i falsi positivi e migliorando e personalizzando la customer experience.

 

  • L’AI rende più veloce la fase di delibera per il cliente e per il gestore, in quanto permette di analizzare le varie fonti dati sul cliente (bilanci, business plan, basi dati interne ed esterne, news, ecc.) coerentemente con le policy creditizie e in modo da predisporre, in maniera automatica, una bozza di pratica di delibera per la revisione da parte dell’analista.

 

  • In fase di monitoraggio il reporting e i controlli di secondo livello si stanno evolvendo grazie all’introduzione dellagenerative AI; come ad esempio con la creazione di documentazione attraverso l’analisi degli output grezzi di modello, producendo rapporti/schede strutturate, corredati da grafici e con sezioni descrittive coerenti con la teoria economico-statistica e le evidenze empiriche.

 

Quanto cresce e chi utilizza l’open banking in italia

La diffusione dei servizi di open banking nel nostro Paese sta accelerando. In particolare, nel primo semestre 2023 è aumentato del 30% il numero di utenti che connettono almeno un conto con successo. Questa la principale evidenza dell’ultima analisi CRIF – dal titolo “Innovare nell’Open Banking: il valore di nuovi customer insights” – che è stata presentata da Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, delineando il contesto italiano all’interno del workshop dedicato del Salone che si è tenuto il 24 novembre.

Se guardiamo all'Italia, la diffusione dell'open banking si può definire ancora in uno stadio iniziale rispetto ad altri paesi più evoluti come la Svezia, il Regno Unito, la Spagna e la Francia. Il mercato è comunque in rapida crescita” – ha spiegato Capecchi che poi ha approfondito il profilo dell’utilizzatore di open banking in Italia. “Le generazioni più giovani, New to Credit – ovvero quelle che per la prima volta si affacciano al mondo del credito – trainano la diffusione dell'open banking: nel loro caso, il tasso di consenso all’accesso ai conti è maggiore del 20% rispetto agli Active su Credit ed è anche maggiore il tasso di successo. Rispetto al 2022 assistiamo tuttavia anche allo spostamento della distribuzione anagrafica degli utenti verso generazioni più mature, con redditi più elevati e una storia creditizia consistente: il 6% si sposta infatti dalla generazione Z a generazioni più senior e quasi il 10% verso gli Active to Credit, ovvero utenti che hanno una storia creditizia all'interno del SIC di CRIF”.

Interessanti i dati anche sul profilo di rischio dei consumatori digitali che usano l’open banking: i clienti che connettono conti che riportano uscite per utenze hanno una rischiosità inferiore alla media, si arriva fino a un -30% rispetto a chi connette un conto senza addebiti per utenze; gli utenti che non hanno attivo nessun prodotto di credito hanno una rischiosità maggiore del 40% rispetto ai correntisti che hanno almeno un prodotto di credito attivo. Nel suo speech Capecchi ha anche citato alcune recenti esperienze di successo di CRIF presentate al Tomorrow Speaks 2023. Tra queste quelle di Banco BPM, che ha consolidato il rapporto con le imprese clienti avvalendosi del Business Financial Management di CRIF, e di Sella Personal Credit, che ha sfruttato a pieno le potenzialità offerte dall’open banking utilizzando le informazioni di conto corrente all’interno dei processi di valutazione di richiesta di prestiti personali e migliorando la user experience dei clienti digitali.

Guarda la videointervista di Arena Digitale a Simone Capecchi

Identità digitale: le informazioni chiave per relazioni trasparenti e decisioni informate

Il terzo giorno del Salone si è tenuto anche il workshop “L’identità digitale a portata di… wallet”. L’introduzione del concetto di wallet digitale europeo va oltre il concetto di semplice identità digitale in quanto permetterà a cittadini e imprese di interagire in maniera più sicura e smart con servizi pubblici e privati, non solo nel mondo digitale ma anche nel mondo reale. Questo grazie al fatto che il wallet permetterà a ciascuno di gestire e decidere quali informazioni condividere per poter ottenere servizi, pagare e firmare documenti.

“L’esperienza che abbiamo come CRIF – interagendo con consumatori, imprese e istituti finanziari – è che la disponibilità di informazioni è alla base della creazione di relazioni trasparenti e di decisioni informate. I wallet potranno creare grandi benefici per tutti gli attori se consentiranno di rendere più semplice la fruizione e l’ottenimento di servizi, grazie a una ricchezza di attributi informativi che ne consentiranno un uso quotidiano e le giuste rassicurazioni in merito alla sicurezza dei dati” - ha commentato Beatrice Rubini, Personal Solutions & Cybersecurity Services Executive Director di CRIF, nel suo intervento come speaker al workshop.

Guarda la videointervista di Bancaforte a Beatrice Rubini

 

LE ALTRE VIDEOINTERVISTE CRIF AL SALONE DEI PAGAMENTI 2023

Affinare la capacità di monitoraggio sul credito la priorità 2024 per le banche - Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF, intervistato da Bancaforte

Lo scenario del Buy Now Pay Later in Italia - Antonio Deledda, Executive Director CRIF, intervistato da Arena Digitale

Artificial Intelligence e Open Banking - Antonio Deledda, Executive Director CRIF, ai microfoni di Affari Finanza Repubblica