Frodi-imprese-Covid: un rebus svelato dal recente algoritmo di Artificial Intelligence di CRIF

23/07/2020

Negli ultimi mesi il governo italiano ha avviato diverse iniziative e predisposto incentivi economici a sostegno delle imprese per la ripartenza. La liquidità messa a disposizione delle aziende è una risorsa, ma potrebbe diventare anche un problema. Spinti dall’attuale contesto di crisi, potrebbero manifestarsi soggetti che mettono in pratica comportamenti opportunistici o vere e proprie frodi per accaparrarsi queste risorse senza possederne i requisiti e il merito. In questo momento, quindi, i financial player, in qualità di deputati a dare seguito alle iniziative del governo, sono chiamati a porre un’attenzione e controlli particolari antifrode oltre il merito. Soprattutto in considerazione di chi potrebbe sfruttare persino le nuove tecnologie digitali per compiere azioni fraudolente. Difatti, la digitalizzazione impetuosa causata dal lockdown ha fortemente modificato la relazione tra chi eroga e chi riceve credito, portando a un assottigliamento dei controlli.

È online un originale studio CRIF dal titolo: “Frodi-imprese-Covid: un rebus svelato dal recente algoritmo di artificial intelligence di CRIF”. L’analisi è stata effettuata attraverso l’applicazione di un innovativo modello artificial intelligence basato su un campione di circa 850.000 contratti di finanziamento da parte di imprese. Da questo è emerso che lo 0,09% delle aziende oggetto di analisi ha un comportamento fraudolento, con una percentuale dello 0,1% nel caso delle società di capitali e 0,08% nel caso di società di persone/ditte individuali. Tali percentuali, nonostante sembrino residuali, non sono da sottovalutare e, in considerazione dei possibili importi elevati dell’operazione di finanziamento, possono generare, oltre a un ingente danno reputazionale, l’insorgere di costi legali: un vero problema sul conto economico.

Entrando nel dettaglio dello studio, si rileva che:

  • il 65% delle frodi individuate è riconducibile a finanziamenti di leasing per le società di capitali;
  • l’81,4% delle frodi su finanziamenti (prestiti finalizzati e mutui) sono relative a società di persone e ditte individuali;
  • In relazione alle fasce d’importo emerge come per i finanziamenti di leasing quella oltre i 25.000 € è a maggiore incidenza, ma esiste una concentrazione superiore al 18% per la fascia 5.000-15.000 €;
  • Per i prestiti esiste una concentrazione del 62% nella fascia di importi fino a 5.000 € e pertanto più di un prestito su due risulta essere fraudolento per ticket minimi.

CRIF rivolge da anni la massima attenzione alla lotta contro le frodi, investendo costantemente per migliorare la sicurezza dei propri clienti. Per questo, ha realizzato un innovativo tool analitico antifrode, che si fonda su un evoluto modello supervisionato sviluppato con metodologie machine learning. Il modello CRIF può individuare gli eventi fraudolenti collegati al furto di identità del titolare e/o l’appropriazione indebita dei poteri di delega ed è in grado di cogliere le irregolarità presenti all’interno di un bilancio.

È così nata una metodologia innovativa sul mercato italiano, in quanto il mix di know-how ventennale CRIF su fenomeni fraudolenti con il CRIF Information Core, l’ecosistema di dati e augmented analyics del gruppo CRIF, ovvero oltre 40 fonti informative integrate di cui il 70% proprietarie, rappresenta un unicum sul mercato Italino. Ciò ha permesso di ottenere elevate performance, con un livello di sensibilità di poco inferiore al 90%. Inoltre, grazie a metodologie di Augmented Intelligence e definendo le key information, impiegando tecniche di network analysis, il sistema di algoritmi CRIF consente di individuare le correlazioni fra individui, eventi e organizzazioni attraverso l’associazione tra il "comportamento online", la reputazione privata e il rapporto di business.

La soluzione CRIF mette a disposizione dei financial player sia uno score predittivo sia un report con tutte le informazioni in dettaglio, con elementi grafici e messaggi sintetici di alert. In particolare, l’innovativo modello antifrode imprese, è uno degli ultimi strumenti analitici sviluppati dal team di oltre 200 Data Science e Consultant che lavorano tra il CRIF Campus, sulle colline bolognesi, e le diverse sedi del Gruppo CRIF nel mondo. Il tutto è ovviamente sviluppato con gli ultimi standard di sicurezza informatica e con le tecnologie API (Application Program Interface), in modo da minimizzare gli investimenti tecnologici e facilitare una maggiore interazione nel contesto della digital trasformation.

In conclusione, il modello è integrabile in PHYON, la soluzione CRIF a supporto dei processi di Phygital Onboarding della piattaforma di open banking CRIF Digital Next, che mira a supportare i financial player in tutti i processi che prevedono un’interazione digitale nell’erogazione di un finanziamento: dall'engagement, all’onboarding, alla verifica dell’identità digitale fino alla valutazione del merito di credito e alla firma del contratto.

Per richiedere lo studio completo: marketing@crif.com