Boom di investimenti nel real estate alberghiero: 2 miliardi di euro al I semestre 2019

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22/10/2019

L’aggiornamento annuale dello studio prodotto da CRIF RES  ha messo in evidenza come l’Italia, con i suoi 33 mila alberghi (malgrado una flessione del -2,4% fra il 2009 ed il 2018) e 1,1 milioni di camere (+1,4% nei 10 anni considerati), possieda il più grande portafoglio ricettivo in sede europea, collocandosi in terza posizione assoluta a livello mondiale. Se però parliamo di quota di mercato sui volumi di arrivi in hotel dell’Europa a 28, il Bel Paese rappresenta il 12,2%, occupando cioè solo il quarto posto dopo Germania (18,3%), Francia (15,5%) e Spagna (13,5%).

A conferma delle potenzialità del comparto è sufficiente valutare l’andamento degli investimenti immobiliari negli ultimi anni: se nel 2018 avevano toccato quota 1 miliardo di Euro, il 2019 è partito con un ottimo risultato, contabilizzando investimenti addirittura nell’ordine dei 2 miliardi di € nel solo primo semestre, pari al 42% del totale degli investimenti immobiliari totali (5 miliardi di €).

Nel complesso, il dato relativo al settore alberghiero, che rappresenta il 12% dei volumi totali transati sul mercato nazionale, si colloca ben al di sopra delle medie quinquennali e decennali. Da notare che oltre la metà degli investimenti alberghieri in Italia proviene dall’estero e, di questa, un quarto è di origine extraeuropea.

Il valore delle strutture alberghiere in Italia

Di pari passo con l’evoluzione delle esigenze del mercato, gli hotel italiani stanno rispondendo dotandosi di strutture e servizi adeguati e posizionandosi verso una fascia medio/medio-alta, anche se rispetto al resto dell’Europa si evidenzia ancora un certo gap nello stock di gamma elevata. Questo trova riscontro anche con la valutazione degli asset che emergono dai benchmark di riferimento tratti dalla banca dati di CRIF RES composta da un campione di oltre 3.000 strutture ricettive distribuite sull’intero territorio nazionale.

Guardando alla distribuzione tipologica delle strutture ricettive nelle diverse zone urbane, notiamo che gli hotel sono maggiormente ubicati nel centro delle città, mentre pensioni, residence, villaggi turistici e Bed & Breakfast sono più frequentemente localizzati in aree periferiche. I B&B, poi, sono alquanto diffusi anche nelle zone classificate come agricole (grafico sotto).

Distribuzione delle strutture turistiche nelle zone urbane

Fonte: CRIF RES

Se si considerano i valori medi unitari delle strutture ricettive, i villaggi turistici sono quelli con i dati medi ad essi associati più elevati, mentre quelli in aree semicentrali denotano i valori più elevati in assoluto. Per Residence e pensioni i valori unitari più elevati si riscontrano in aree periferiche, dove verosimilmente i complessi immobiliari sono di maggiori dimensioni rispetto a quelli situati nei centri urbani. Per gli hotel, invece, i complessi centrali e in aree suburbane risultano essere i più apprezzati.

In relazione al valore medio degli alberghi, il dato medio più elevato si registra a Milano, con quasi 20 milioni di €, seguita da Firenze, con 17 milioni, e da Roma, con 11 milioni. Il valore medio per camera nelle grandi città d’arte (calcolato come rapporto fra il valore medio complessivo delle strutture alberghiere e il numero delle camere presenti) a Venezia e a Firenze risulta pressoché di pari entità (rispettivamente con 227.000 e 224.000 €). Seguono Roma, con 180.000 €, e Milano, con 163.000 €.

Per quanto riguarda le località turistiche, invece, il picco si registra a Livigno, con 170.000 € in media a camera, seguita dalla Riviera ligure di Levante (140 mila €), dalla Costa Smeralda (130 mila €), dal Lago di Como (123 mila €), sino ai 69.000 € della Riviera Romagnola.

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