CRIF è intervenuta all’evento nazionale ConfiRes 2021 – Verso una nuova normalità, l’appuntamento annuale dei Confidi organizzato da RES Consulting con il patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze. Due i temi cardine di questa edizione: il ruolo dei Confidi dopo la fine dei sostegni pubblici alle imprese e l'innovazione digitale dei sistemi finanziari.
Simone Capecchi – Executive Director di CRIF – ha presentato i risultati della ricerca “Confidi e moratoria” all’interno della tavola rotonda “Il credito alle imprese nel post Covid”. La ricerca, svolta da CRIF in collaborazione con il Prof. Lorenzo Gai dell’Università degli Studi di Firenze, mira a comprendere gli impatti della moratoria applicata alle posizioni affidate dai Confidi Maggiori.
“Nella ricerca abbiamo approfondito come le moratorie siano uno strumento tecnico che ha influito direttamente sulla capacità di reggere l’impatto del Covid delle imprese e, contemporaneamente, di fornire una vista previsionale, cercando di delineare lo scenario evolutivo dei prossimi 12-18 mesi” – spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. “Se entriamo nel dettaglio, su un campione di oltre 116.000 imprese garantite dai Confidi maggiori, in gran parte rappresentato da PMI, circa il 40% ha presentato domanda di moratoria per la sospensione delle rate dei finanziamenti. I dati relativi al settore di attività economica (ATECO) che hanno chiesto l’accesso a questo strumento sono coerenti con l’andamento dei comparti maggiormente colpiti dal Covid-19: attività varie per i servizi per la persona, attività legate all’entertainment e attività di servizi di alloggio e ristorazione, tutte con una quota superiore al 50% del totale” – sottolinea Capecchi nel suo intervento.
Lo studio mette inoltre in evidenza che si stanno progressivamente restringendo le condizioni per lo sfruttamento della moratoria dei finanziamenti. Pertanto, in termini settoriali, le attività che hanno mostrato la più elevata percentuale di richiesta di moratoria sono i settori per i quali si prevedono maggiori difficoltà alla scadenza.
“Le prospettive economiche delle imprese per il 2021 sono in miglioramento rispetto al 2020 ma non ancora ai livelli pre-crisi, soprattutto per quanto riguarda il fatturato che prevediamo attestarsi al -3,1% nel 2021 rispetto al 2019. In tale scenario, il ruolo dei Confidi sarà quantomai fondamentale nell’accompagnare le imprese in un percorso di ripresa dell’attività economica e di sviluppo digitale e sostenibile, secondo quanto previsto dal PNRR. Bisognerà però guardarle con una vista più ampia, fortemente guidata dai dati e con un approccio previsionale. In particolare, i Confidi dovranno continuare a investire nell’evoluzione dei sistemi e processi di valutazione e gestione per migliorare la capacità di analisi dell’impresa e nell’offerta di servizi per sviluppare la relazione, nonché nel supporto all’accesso al credito” – conclude Capecchi.