CRIF è intervenuta all’evento nazionale dei Confidi ConFires 2019 - Come rompere le regole con creatività e cambiamento organizzato da RES Consulting Group.
Simone Capecchi – Executive Director CRIF – ha presentato gli spazi di crescita e di innovation per i Confidi nell’era dell’Open Banking all’interno della tavola rotonda “Le Fintech nel mercato dei confidi: rischi e opportunità”.
“Se tradizionalmente le banche hanno bisogno del supporto dei Confidi per poter ridurre gli assorbimenti patrimoniali e sviluppare alcuni segmenti particolari del mercato, anche altri player possono avere lo stesso bisogno, a maggior ragione per il fatto che sono fisicamente distanti dal territorio” – spiega Simone Capecchi – Executive Director di CRIF. “I driver da perseguire sono innovazione, diversificazione, reputazione e professionalità. D’altro canto, per crescere in un’economia sempre più aperta e 'digital oriented' anche i Confidi devono necessariamente abbracciare l’innovazione e integrare le tecnologie all’avanguardia in modo tempestivo, al fine di migliorare l’esperienza delle imprese loro associate e raggiungere l’eccellenza operativa. CRIF, da oltre 15 anni partner privilegiato dei Confidi, può supportarli nel competere nell’era dell’Open Banking con consulenza, strumenti innovativi che esaltano la customer experience e soluzioni che ottimizzano i processi. In questo modo i Confidi sono al centro dell’ecosistema banca-impresa, con un’offerta di servizi per l’accesso al credito e la consulenza diversificati e a valore aggiunto, per essere attori protagonisti della digitalizzazione del credito di prossimità, del credito a Km 0” – conclude Capecchi.
Intervista a Simone Capecchi, Executive Director CRIF - ConFires 2019
Confires è stato anche l’occasione per CRIF Ratings di presentare in anteprima lo special report sui Confidi. Lo studio condotto su 35 confidi vigilati ha evidenziato come il maggiore ricorso agli strumenti di credit risk mitigation e operazioni di fusione supportano la riduzione del livello di rischio. “I risultati mostrano una progressiva migrazione dei confidi maggiori verso le classi di rischio medio-basso durante il periodo 2015-2017. Circa il 54% dei confidi vigilati ha sperimentato un miglioramento del proprio profilo di rischio, a fronte del 34% che ha evidenziato una sostanziale stabilità, mentre solo il 12% ha registrato un peggioramento della classe di rischio” - spiega Angela Condoluci, Rating Analyst di CRIF Ratings.
Tra i driver che hanno guidato il miglioramento emerge il crescente utilizzo degli strumenti di credit risk mitigation. “Determinante è stato inoltre il ruolo delle operazioni di fusioni avvenute nel 2015-2017, che hanno generato un rafforzamento delle dotazioni patrimoniali e dei fondi rischi a copertura delle potenziali perdite” - conclude Condoluci.