Lo scorso novembre si è tenuta a Roma l’annuale Convention Fedart Fidi “Ritroviamoci con fiducia. La forza della rappresentanza”, con la partecipazione di oltre 200 delegati appartenenti alla Federazione Fedart provenienti da tutte le regioni italiane.
CRIF, partner consolidato dei Confidi e di Fedart Fidi, ha partecipato come ogni anno fornendo un approfondimento sulle principali dinamiche del credito alle imprese e le sfide dei confidi all’interno di un’arena sempre più competitiva.
Accanto ad altri speaker istituzionali come Banca d’Italia, CRIF è intervenuta presentando i risultati di un’analisi originale di “EURISC Talks”, le analisi in diretta dal SIC più longevo d’Italia
Vito Antonio Furio, Credit Union, Local Bank and Guarantee Consortium Market Director di CRIF, ha evidenziato: “Il mercato del credito alle imprese sta vivendo un momento in chiaro-scuro. Nel III trimestre 2019, il CRIF Market Outlook di CRIF, l’osservatorio originale di CRIF sulle imprese, ha evidenziato un rallentamento del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese: -3,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. In un contesto che vede comunque i tassi di default di riferimento, secondo lo studio CRIF Ratings, mantenersi su valori contenuti rispetto al recente passato, con un outlook stabile tra il 3,7%-3,9% anche per il 2020. Approfondendo l’analisi però, si evidenzia un incremento esponenziale del numero di richieste di credito delle PMI presso i ‘digital lender’ rispetto ai lender tradizionali. In particolar modo, per il cluster di importi richiesti fino a 50.000 Euro nel I semestre 2019 si è registrato un incremento di oltre il 70% rispetto allo stesso periodo del 2018”.
Seppur in termini assoluti, i numeri del credito convogliato dai P2P siano contenuti, il contesto di mercato nel quale i confidi operano è in forte cambiamento. Emerge l’esigenza di affrontare un nuovo posizionamento produttivo e riordino della filiera di garanzia che agevoli tutti i soggetti coinvolti, costruendo nuove modalità di relazione dei Confidi–imprese, coniugando le stime tradizionali dell’impresa con analisi sulla governance e dell’ecosistema in cui si muovono. L’affermarsi nei prossimi mesi dei paradigmi di Open Business fornirà una nuova sfida/opportunità da cogliere.
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