Credito di imposta: Industria 4.0 e Transizione 5.0 trainano gli investimenti delle imprese

28/11/2024

La transizione digitale e green rappresenta una tra le sfide maggiori che le imprese devono affrontare per accrescere la loro competitività e per intraprendere percorsi di innovazione verso un’economia circolare e sostenibile. Tra gli strumenti di finanza agevolata messi a disposizione dallo Stato, nel corso del biennio 2024-2025, le imprese potranno scegliere il più recente “Piano Transizione 5.0”, in complementarità con il già consolidato “Piano Industria 4.0. Tali agevolazioni, seppur con finalità differenti, si inseriscono in un’ampia strategia finalizzata a sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese, con una dotazione finanziaria complessiva di 12,7 miliardi di euro. Entrambi i provvedimenti prevedono incentivi fiscali per le imprese di qualunque dimensione purché ubicate sul territorio nazionale, in forma di credito di imposta, con differenti aliquote, fino al 45% per il Piano Transizione 5.0 e fino al 20% per il 4.0.
Se quest’ultimo fa riferimento ai concetti di efficienza e produttività, il Piano Transizione 5.0 è focalizzato sulla collaborazione e interazione tra persone e strumenti digitali, sull’ambiente e sulla sostenibilità. In sintesi, il Piano Industria 4.0 supporta la transizione digitale delle imprese mentre il Piano Transizione 5.0 coniuga in un’unica misura sia il digitale quanto una “componente” green.
Via libera all’innovazione, quindi, ma ai fini della sostenibilità e a una riduzione dei consumi energetici, che necessitano di un’apposita certificazione emessa da un esperto indipendente.
 

QUALI SONO LE NOVITÀ INTRODOTTE?

INDUSTRIA 4.0

L’agevolazione è destinata alle imprese con strutture produttive ubicate in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, che hanno effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali. L’attuale credito di imposta si applica con diverse aliquote per le diverse tipologie di beni.

BENI STRUMENTALI MATERIALI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI

  • Credito di imposta del 20% per la quota di investimento fino a 2,5 milioni di euro.
  • Credito di imposta del 10% per la quota di investimento oltre i 2,5 milioni di euro e fino ai 10 milioni di euro.
  • Credito di imposta del 5% per la quota di investimento oltre i 10 milioni di euro e fino ai 20 milioni di euro.

BENI STRUMENTALI IMMATERIALI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI

  • 2024: il 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili, pari a 1 milione di euro.
  • 2025: il 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili, pari a 1 milione di euro.

Per poter usufruire del credito d’imposta 4.0, i beni devono essere interconnessi, ovvero scambiare informazioni con altri sistemi interni ed esterni, al fine di raccogliere i dati, analizzarli e valutare le performance produttive del bene stesso.


PIANO TRANSIZIONE 5.0

Dopo una lunga attesa, che ha visto durante i mesi estivi un susseguirsi di disposizioni, il Piano Transizione 5.0 è pienamente operativo a seguito della pubblicazione della circolare del 16 agosto. L’agevolazione è riconosciuta per i nuovi investimenti effettuati in strutture produttive che si trovano nel territorio dello Stato, a patto che le innovazioni realizzate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, che sale al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento. Come per il 4.0, la Transizione 5.0 prevede l’accesso al credito d’imposta a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

RIPARTIZIONE DEL CREDITO DI IMPOSTA

  • 35% della spesa per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% della spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% della spesa per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa beneficiaria.

Il “bonus” aumenta e può arrivare fino al 40%-45% in caso di una riduzione dei consumi energetici superiore al 6% e al 10%. Tale misura supporta dunque il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili. Il Piano Industria 4.0 e Transizione 5.0 non sono tra loro cumulabili. L’impresa deve valutare a quale dei due contributi può accedere in base anche alle caratteristiche del bene potenzialmente agevolabile. Le imprese che optano per il Piano Transizione 5.0, ma scoprono di non avere tutti i requisiti richiesti, possono fare un “down grade” a quello 4.0. Non è possibile il contrario. Entrambi gli incentivi rappresentano un’opportunità unica per le imprese italiane di migliorare la loro competitività e sostenibilità attraverso investimenti in innovazione tecnologica ed energetica
 

Il Gruppo CRIF, attraverso CRIBIS Akita, la linea di business specializzata in finanza agevolata, è il partner che supporta le imprese a districarsi nella complessità delle procedure per accedere a tali incentivi. Grazie a un team di specialisti e a una rete di partner con una consolidata esperienza, le imprese potranno beneficiare di un unico interlocutore per la gestione della richiesta del credito di imposta. Attraverso una gestione end-to-end il Gruppo CRIF supporta l’impresa lungo tutte le fasi di processo, dall’analisi preliminare di fattibilità alla redazione delle certificazioni ex-ante ed ex-post, con relative comunicazioni previste dal GSE, fino all’ottenimento del credito di imposta e successive verifiche annuali, affiancando sempre i player finanziari in caso di informazioni e richieste. Il valore del supporto e dell’approccio consulenziale del Gruppo CRIF consente di definire degli investimenti migliori per ottenere il massimo beneficio, integrando anche le possibili sinergie con altre agevolazioni, come ad esempio la Nuova Sabatini.