Sul numero 2-2020 dell’Osservatorio Monetario, realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa (ASSBB), CRIF ha contribuito con un articolo curato da Andrea Resti, Professore associato presso l’Università Bocconi di Milano e Senior Advisor di CRIF, e Giorgio Costantino, CRIF Transformation Services Executive Director.
Nello specifico, l’articolo si focalizza sugli impatti dell’emergenza Covid-19 sul rischio di credito: i primi mesi del lockdown hanno infatti ridotto in misura significativa la domanda di finanziamenti ma nei prossimi mesi diventerà cruciale concentrare i prestiti sulle imprese e i settori maggiormente resilienti alla pandemia. Inoltre, il prevedibile incremento dei crediti deteriorati dovuto alla congiuntura negativa si innesta su alcune recenti riforme che avevano reso più intensa e automatica la classificazione dei crediti dubbi come ‘default’ e i conseguenti abbattimenti patrimoniali. Su iniziativa della Commissione europea, il Parlamento di Bruxelles è intervenuto per attenuare gli effetti negativi sul patrimonio delle banche, introducendo regole straordinarie anche in tema di svalutazioni su crediti, principi contabili, titoli di Stato.