L’evento “CYBER IN FINANCE 2021”, organizzato da The Innovation Group, è un’occasione di confronto che coinvolge esperti del settore, responsabili dell’information security e della business continuity del mondo finanziario e solution provider in ambito cybersecurity. Beatrice Rubini, Personal Solutions & Cybersecurity Services Executive Director di CRIF, è stata invitata a presentare le ultime analisi CRIF sui temi sempre più attuali delle frodi creditizie e dei rischi cyber.
In particolare, l’ultimo Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF evidenzia un quadro decisamente preoccupante del fenomeno delle frodi creditizie nel nostro paese. Se il 2020 ha visto calare il numero delle frodi effettuate, -32,4% rispetto all’anno precedente e in linea con la contrazione del credito dovuta alla pandemia – ha spiegato Rubini – i criminali però sono stati in grado di rifarsi aumentando l’importo medio oggetto di frode, che arriva a ben 5.560 euro registrando un +21,8%. Per quanto riguarda il profilo delle vittime di frodi, l’Osservatorio CRIF rileva come in oltre il 60% dei casi siano uomini, per la maggior parte sopra i 40 anni. In particolare aumentano i truffati oltre i 60 anni, che rappresentano più del 16% del totale. A livello territoriale, Lombardia e Campania sono in cima alla classifica delle regioni in cui avvengono le frodi, seguite da Sicilia, Lazio e Piemonte.
Anche sul fronte del Cyber crime, le ultime rilevazioni non sono purtroppo positive. I dati dell’Osservatorio Cyber CRIF confermano infatti che nella prima metà dell’anno in corso sono stati oltre 1 milione gli alert ricevuti da utenti italiani relativamente a un attacco informatico ai danni dei propri dati personali, in crescita del +56,3%. In particolare, l’analisi dell’Osservatorio CRIF registra una crescita del +18% dei dati personali trovati sul dark web nel primo semestre 2021 rispetto al secondo semestre 2020. I dati personali che prevalentemente circolano sul dark web, e che quindi sono più esposti al rischio di attacchi, sono le password, gli indirizzi email individuali o aziendali, gli username, i numeri di telefono. Anche nome e cognome rientrano nella top 5 dei dati più vulnerabili. Approfondendo gli ambienti in cui viene scambiata la maggior quantità di dati rubati, risultano essere forum, blog e piattaforme di messaggistica. Oltre a motori di ricerca specifici (come TOR, DuckDuckGo), anche Telegram è sempre più utilizzato per la condivisione delle informazioni sottratte.
Come conseguenza di tale contesto, molti player finanziari stanno ampliando la gamma di Value Added Services (VAS), anche non strettamente bancari, da offrire alla propria clientela. In particolare, per venire incontro alle esigenze di utenti sempre più digitali ma non sempre consapevoli dei rischi connessi al web, CRIF ha sviluppato SICURNET: la soluzione per la tutela dell’identità digitale e dei dati online, che monitora tra l’altro le carte di credito del cliente, e protegge dai rischi legati al dark web.