Dal 1° gennaio al via la riforma del Fondo di garanzia per le PMI

News Growth
18/01/2024

Entrata in vigore dal 1° gennaio 2024 la riforma del Fondo di garanzia per le PMI in applicazione del cosiddetto DL Anticipi, che avrà validità per dodici mesi, conferma alcune novità introdotte già nel periodo pandemico, come l’importo massimo garantito per singola impresa, l’ammissibilità per Small-Midcap e degli enti del terzo settore, e la gratuità per le microimprese. Allo stesso tempo, sono state ripristinate alcune misure previste dalla normativa precedente al Covid, come la non ammissibilità delle imprese nella fascia 5 del modello di rating del Fondo e la differenziazione della copertura per le operazioni di liquidità in base alla fascia di rating.

 

Le novità del Fondo di garanzia:

1. Importo massimo garantito previsto per singola impresa di 5 milioni di euro;

2. Percentuali di copertura del fondo:

  • 80%per tutte le operazioni di finanziamento con finalità di investimento, di importo ridotto e di microcredito, nuova Sabatini; per start-up, start-up innovative, incubatori certificati ed enti del terzo settore;
  • 60%per le aziende che risultano in fascia 3 e 4, secondo il modello di valutazione, per le operazioni di liquidità;
  • 55%per le aziende che risultano in fascia 1 e 2, secondo il modello di valutazione, per le operazioni di liquidità;
  • Non ammissibilitàper le imprese rientrati in fascia 5 secondo il modello di valutazione.
  • microcredito: in relazione alle operazioni finanziarie di importo fino a 40.000 euro, oppure fino a 80.000 euro nel caso di richiesta di garanzia presentata in modalità di riassicurazione, nonché in relazione alle operazioni finanziarie di microcredito di importo massimo sino a 50.000 euro, la garanzia del Fondo è rilasciata nella misura massima dell'80%.

 

3. Estensione a Midcap: la garanzia del Fondo può essere concessa - previa autorizzazione della Commissione europea- in favore di imprese, con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499 (c.d. Midcap) anche in relazione a singole operazioni finanziarie, fatta esclusione di quelle aventi ad oggetto investimenti nel capitale di rischio. La garanzia alle Midcap è riconosciuta: 

  • fino alla misura massima del 30%per le operazioni finanziarie per liquidità;
  • nella misura del 40%nel caso di operazioni di finanziamento con finalità di investimento;

 

4. Estensione a enti del Terzo Settore: la garanzia è concessa in relazione a operazioni finanziarie di importo non superiore a 60.000 euroe senza l’applicazione del modello di valutazione, se iscritti al Registro nazionale del Terzo settore e al Repertorio economico amministrativo.  Gli enti non iscritti, invece, potranno accedervi nell’ambito di un’apposita sezione speciale di prossima istituzione. 

Per le commissioni, la riforma prevede alcune novità e conferme. Le commissioni una tantum, eliminate per le microimprese, rimangono infatti in vigore per piccole e medie imprese (rispettivamente allo 0,5% e all’1% dell’importo garantito) e vengono introdotte per le Small-Mid cap (1,25%).

Le commissioni per il mancato perfezionamento delle operazioni accolte dal Fondo sono eliminate per tutte le richieste di riassicurazione. Per la garanzia diretta queste commissioni, invece, si applicano solo ai soggetti richiedenti (banche, confidi e altri intermediari) che superano la soglia del 5% delle operazioni accolte e non perfezionate nel corso di ciascun anno.

È prevista infine, con riferimento ai portafogli di obbligazioni, la riduzione a 500 mila euro dell’importo minimo delle obbligazioni.

Il Fondo Centrale di Garanzia, principale strumento di mitigazione del rischio di credito, nonostante gli attuali volumi in contrazione rispetto al particolare periodo congiunturale degli scorsi anni, continua a rappresentare un importante valore aggiunto nella relazione impresa e banca, un elemento cardine per le richieste di liquidità da parte delle PMI, che la nuova riforma tra le varie novità espande il bacino di “soggetti” che possono farne richiesta, lasciando auspicare un incremento di richieste.

CRIF BPO, nel corso degli anni ha consolidato importanti collaborazioni con primari istituti di credito italiani, che hanno trovato il massimo supporto nella gestione dell’intero processo di accesso ai finanziamenti garantiti, un partner capace di sostenere e ampliare il loro business, anche nel periodo in cui l’operatività degli istituti ha visto un incremento esponenziale delle pratiche da gestire e novità normative e regolamentari da attuare per la corretta gestione del processo.

La scelta di un partner come CRIF BPO, consente di ottenere un supporto qualificato e una grande flessibilità nella gestione di volumi anche significativi, oltre a un maggiore controllo sui rischi di inefficacia della garanzia, grazie a un presidio costante e un monitoraggio puntuale durante l’intero ciclo di vita della garanzia stessa.