Dalle ultime ricerche nel settore finance, le operations si evolvono in centri di valore, veri e propri partner strategici per i propri clienti. CRIF supporta i player finanziari nell’ampliamento e sviluppo del business e nell’innovazione digitale.
L’outsourcing in Italia vale 19 miliardi di euro e sta affrontando una seconda rivoluzione grazie all’innovazione digitale. Questa è la principale evidenza del rapporto “La seconda transizione dell’outsourcing”, realizzato dal Censis in collaborazione con il Gruppo De Pasquale, a vent’anni di distanza dalla prima indagine sul settore.
Un cambio di paradigma nell’outsourcing: da razionalizzazione dei costi a sviluppo del business
Nei primi anni Novanta, il principale obiettivo delle aziende che ricorrevano all’outsourcing era la riduzione dei costi operativi e il suo perimetro era limitato alle attività non core, di basso valore strategico, a scarsa complessità lavorativa, standardizzabili e ripetitive. A guidare questa prima fase dell’outsourcing è stata la razionalizzazione dei processi per innalzare il livello di redditività delle aziende.
Come confermato anche dall’indagine svolta dal Censis, si sta assistendo a un vero e proprio cambio di paradigma in cui le aziende che esternalizzano singole attività o interi processi hanno maturato una maggiore consapevolezza sui vantaggi che derivano dalla scelta di una strategia di outsourcing, sia in un’ottica outward looking sia identificando nella relazione con terze parti l’opportunità di espansione del business.
Oggi sono i mercati – caratterizzati da frammentazione e oscillazioni veloci della domanda e da forti pressioni competitive sul fronte dell’offerta – e soprattutto le nuove esigenze della clientela finale, con famiglie e imprese sempre più propense a soluzioni e servizi con un’elevata user experience, che spingono i player nel settore bancario, assicurativo e utilities a ricorrere all’outsourcing specializzato.
Sul piano settoriale, il 61% delle imprese attive nell’area Finanza esternalizza almeno una funzione aziendale. Nell’evoluzione dell’outsourcing, il rapporto identifica un comune denominatore tra i settori analizzati, una priorità strategica per obiettivi di crescita ed evoluzione del business ma anche per la semplificazione dei processi, ovvero la digitalizzazione.
A completare la fotografia è il 13° Rapporto dell’Osservatorio Operations in banca realizzato da ABILab, cui prende parte anche CRIF, l’innovazione tecnologica nel settore dei servizi finanziari corre rapidamente, le dinamiche di business stanno evolvendo, l’ecosistema competitivo si sta ampliando e il contesto normativo europeo sta cambiando sempre più in maniera dinamica. In questo scenario non è più pensabile che le operations si limitino a garantire i livelli di servizio e a realizzare attività di efficientamento.
Le operations devono rappresentare un centro di valore per il cliente, passando “da un centro di costo a un centro di ricavo”. Come? agendo come protagoniste del cambiamento, per abilitare la trasformazione digitale della banca e promuovere concretamente l’innovazione. Nella ricerca svolta da ABILab, infatti, tra i principali attori del settore è stata riscontrata la tendenza comune alla ridefinizione delle operations in ottica business-driven, puntando alla configurazione di strutture sempre più agili, reattive, scalabili e innovative.
CRIF partner strategico nel BPO con investimenti e innovazione
Questa seconda rivoluzione dell’outsourcing ribalta quindi il ruolo degli operatori di servizi in outsourcing, da fornitore di soluzioni (third party) a quello di partner strategico, in grado di assecondare, o meglio ancora di anticipare, l’impegno nell’innovazione di processo e di prodotto messo in atto dalle aziende.
CRIF affianca i player finanziari con un mix unico di asset, i CRIF Metadati, che coniugano ecosistema di dati, intelligence e analytics, piattaforme e outsourcing specializzato. Proprio in quest’ambito, seguendo l’evoluzione tratteggiata in precedenza, CRIF, con CRIF BPO l’ area dedicata all’ottimizzazione e alla gestione in outsourcing dei processi, supporta i player finanziari in un’ottica win-win, identificando, anticipando e soddisfando le loro esigenze. L’approccio progettuale e consulenziale, l’ampliamento e l’evoluzione dell’offering con servizi a valore aggiunto (in particolare in ambito Finanza agevolata e ESG), la customer caring e i continui investimenti tecnologici di CRIF consentono ai player finanziari di far evolvere il proprio business, di accelerare la trasformazione digitale e la user experience del cliente finale, avendo sempre il massimo supporto.
CRIF è inoltre molto attenta alle nuove misure europee nell’ambito finanziario tradizionale e fintech (“Regolamento DORA - Digital Operational Resilience Act” entrato in vigore il 16 gennaio 2023), che intendono assicurare che le imprese di tale settore siano in grado di affrontare attacchi informatici, attraverso le implementazioni di misure in ambito governance, cybersecurity, ICT risk management e incident reporting, con l’ambizioso obiettivo dunque di consolidare e armonizzare a livello europeo i principali requisiti di cybersecurity con riferimento alla resilienza operativa digitale nel settore finanziario.
Un esempio della costante attenzione all’evoluzione anche normativa dei mercati, che unitamente all’elevato livello tecnologico, fa di CRIF un partner strategico nell’outsourcing, capace di abilitare nuovi modelli di business e di affiancare i player nell’innovare l’offerta e nel dominare la straordinaria complessità che la digitalizzazione sta producendo.