Nei giorni scorsi (7-9 aprile 2025) si è svolta la Conferenza annuale della International Research Society for Public Management (IRSPM) - uno dei più importanti eventi internazionali (con oltre 1000 partecipanti da più di 60 Paesi) dedicato alla ricerca e all’innovazione nella gestione e governance del settore pubblico - organizzato dal Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Alma Mater di Bologna, dal titolo: “Impegno civico e capitale sociale nella pubblica amministrazione contemporanea: affrontare le sfide del l'equità sociale e della sostenibilità ambientale”.
Ricercatori, leader istituzionali e professionisti del settore pubblico e privato si sono confrontati sulle sfide e le opportunità della trasformazione digitale nella promozione della sostenibilità.
Durante la sessione dal titolo “L'intersezione tra tecnologia e azione per il clima” sono intervenuti Nomisma con il Prof. Emanuele Padovani (Università di Bologna) e Marco Macellari, Senior Director ESG Business Transformation Lead di CRIF. Durante la presentazione sono stati illustrati i risultati dello studio CRIF-Nomisma sugli impatti dei cambiamenti climatici a livello globale e locale. In particolare, Macellari ha evidenziato i punti salienti dell'ESG Outlook, il report annuale di CRIF che analizza la sostenibilità ambientale, sociale e di governance delle imprese e del settore immobiliare italiani. In particolare, grazie alla raccolta e all’analisi di informazioni provenienti da fonti pubbliche e proprietarie, CRIF ha sviluppato il Data Lake ESG, una piattaforma che consente di estrarre e analizzare i dati sulle dimensioni ESG di qualsiasi impresa operante in Italia e nell’Unione Europea. Un elemento centrale di questo processo è la piattaforma Synesgy, che raccoglie informazioni aggiornate direttamente dalle imprese tramite un sistema di self-assessment focalizzato sulla sostenibilità.
“Lo studio Nomisma-CRIF prevede che nel 2040 la popolazione mondiale aumenterà di 1 miliardo, con una crescita della temperatura globale di 2 gradi. Tuttavia, le previsioni mostrano che per ogni aumento del reddito dell’1% il costo del climate damage diminuirà dello 0,4%. A livello locale avremo tante asimmetrie quante sono le combinazioni di questi valori medi. Per esempio, in Italia gli eventi estremi causano già all’anno danni economici pari a 5 miliardi, ed espongono, oltre ai cittadini, 2 imprese su 10” - ha affermato Macellari.
Un aspetto cruciale emerso dallo studio CRIF è la correlazione tra il rischio di credito e il punteggio ESG. Da una nostra analisi sul patrimonio informativo EURISC (il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF) emerge che le PMI con punteggi ESG alti sono avvantaggiate nell’accesso al credito (+10% rispetto alla media), confermando che i criteri ESG acquisiscono un ruolo centrale nelle politiche creditizie delle banche.
“La soluzione invece la troveremo con la lente d’ingrandimento. Se agiamo direttamente in un cluster geografico di 100mt per 100mt possiamo definire azioni mirate di adattamento e mitigazione. Oggi possiamo essere ancora più incisivi grazie a una serie storica di 5 anni che ci permette, in modo granulare, di indirizzare le nostre strategie ESG. Siamo sulla strada giusta: bisogna andare avanti su questo tracciato” - conclude Macellari.
Relatore di eccezione all’interno di tale evento istituzionale e accademico, CRIF ha confermato ancora una volta il proprio impegno in duplice direzione: da un lato supportare le imprese italiane con metodologie avanzate, facilitando un approccio consapevole alla sostenibilità, e dall’altro essere partner delle istituzioni finanziarie nell’accompagnare le imprese verso tale approccio evolutivo.