ESG Assessment di CRIF: come valutare e potenziare la sostenibilità dell'impresa

Focus sul Rischio Fisico: il 35% delle PMI è esposto a rischi climatici acuti

Dall’ESG Outlook 2024 di CRIF, emerge che il 35% delle PMI italiane è esposto a rischi fisici elevati, con il 6% che affronta sfide legate a fenomeni climatici acuti come alluvioni e ondate di calore. L’analisi, basata sul “Data Lake ESG” di CRIF, evidenzia l’importanza di integrare le valutazioni dei rischi climatici nei processi decisionali delle imprese e degli operatori finanziari. La prevenzione, la resilienza e l’adeguamento alle condizioni meteo estreme risultano fondamentali per la stabilità economica del tessuto produttivo italiano.

L’ESG Assessment di CRIF è stato progettato a partire dagli standard della Global Reporting Initiative (GRI) e dell’International Sustainability Standard Board (ISSB), in modo da cogliere le caratteristiche più importanti per una valutazione corretta del livello di sostenibilità dell’impresa. Inoltre, esso è coerente con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) approvati dalla Commissione Europea e include dunque le informazioni necessarie in ambito CSRD

Il servizio segue un approccio differenziato per le grandi aziende e per le PMI, al fine di evitare che la dimensione dell’impresa possa influenzare la qualità e la disponibilità delle informazioni. La maggior parte delle imprese presenti sul territorio italiano, infatti, è di piccola dimensione e dispone di minori risorse dedicate alla ricerca, al presidio e alla storicizzazione dei dati. La compilazione dell’ESG Assesment comprende oltre 50 quesiti per le grandi aziende e 36 quesiti nella versione semplificata per le PMI

Una volta compilato l’Assessment da parte delle imprese, i dati vengono convalidati da un sistema automatico di alerting, che verifica che le informazioni dichiarate siano coerenti con i dati già in possesso di CRIF e con alcuni benchmark di mercato. In caso di anomalie viene richiesto all’azienda di fornire documentazione aggiuntiva a supporto di quanto dichiarato e, ove necessario, CRIF attiva un team di analisti ed esperti per compiere accertamenti e convalidare le informazioni ricevute. Le informazioni verificate, provenienti dall’ESG Assessment, vengono poi integrate nell’ESG Data Lake di CRIF.

Al termine della compilazione dell’Assesment viene fornito all’azienda compilatrice: 

•    una valutazione della sua performance, articolata su cinque macro-aree (business, ambientale, sociale, governance e industria), e uno score ESG complessivo; 
•    una certificazione ESG, valida 12 mesi, che può essere riportata sul sito web dell’azienda e condivisa con le parti interessate; 
•    un piano contenente un’analisi delle aree di miglioramento emerse nella costruzione dello score ESG e delle azioni da intraprendere al fine di integrare il proprio modello di business e la strategia aziendale in modo da migliorare il livello di adeguatezza ai criteri ESG. 

Oltre che per le aziende compilatrici, l’ESG Assessment può risultare di interesse per gli intermediari finanziari, che possono usare il suo contenuto per integrare le proprie informazioni e affinare la gestione dei rischi ESG e le proprie policy, sia per le grandi imprese, sia per monitorare il livello di sostenibilità dei propri fornitori.

40%

PMI con score basso/molto basso

35%

PMI con rischi fisici elevati

+11%

PMI sostenibili finanziate

+22p.p.

livello di adeguatezza molto alto