Il 27 giugno scorso si è tenuto il webinar CRIF dal titolo “ESG: CRIF Outlook e il progetto UniCredit”. Numerosi i partecipanti che hanno potuto ascoltare le anticipazioni dell’ESG Outlook di CRIF, che fotografa lo stato dell’arte sulle tematiche Environmental, Social e Governance in Italia e che, in particolare, fornisce una panoramica sulla posizione delle imprese italiane nel loro percorso di sostenibilità.
Di seguito i principali highlight presentati:
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Oltre il 30% di aziende italiane è a uno stadio avanzato nella transizione ESG.
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Costi di transizione per le imprese: i settori ad alta intensità energetica dovranno affrontare una spesa maggiore per il processo di trasformazione, che va dal 3% all’8% annuo di impatto sul fatturato fino al 2050.
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Lombardia e Piemonte risultano le migliori regioni secondo l’indicatore del rischio ambientale; Immobiliare e Leisure invece i settori con la rischiosità ambientale più alta.
Tra gli speaker sono intervenuti Rossella Iorio, Head of ESG Service Excellence - Group Strategy & ESG di UniCredit, e Fausto Sblandi, Head of Climate & Environmental Risk – Group Enterprise Risk Management di UniCredit, che hanno raccontato l’impegno del Gruppo bancario nel preservare la biodiversità, elemento strategico e fondante per una finanza sostenibile.
“Per UniCredit la sostenibilità è uno dei 5 pilastri fondamentali della strategia del Gruppo” - ha dichiarato Rossella Iorio.
“A tal proposito abbiamo preso diversi impegni internazionali legati alla sostenibilità: nel 2021 abbiamo aderito alla Net Zero Banking Alliance, definendo i primi settori target Net Zero al 2050; lo scorso anno abbiamo aderito al Finance for Biodiversity Pledge (siamo stati la prima banca italiana firmataria); infine abbiamo sottoscritto la membership con Ellen MacArthur Foundation, fra le organizzazioni leader per promuovere la circular economy. La biodiversità e il cambiamento climatico sono due dimensioni legate alla preservazione del Capitale Naturale, per questo come Banca, stiamo analizzando le nostre attività e quali effetti hanno sulla perdita di biodiversità e sul cambiamento climatico. L’impegno sulla biodiversità di UniCredit è sicuramente pioneristico, e ci vede impegnati proattivamente sui tavoli della Fondazione Finance for Biodiversity Pledge e ai tavoli promossi dalle Nazioni Unite dell’UNEP FI come firmatari dei Principles for Responsible Banking”.
A seguire Fausto Sblandi, Head of Climate & Environmental Risk – Group Enterprise Risk Management di UniCredit, ha spiegato il progetto realizzato con CRIF.
L’esercizio che stiamo sviluppando insieme a CRIF ha lo scopo di misurare gli impatti che le attività indirette della Banca (attraverso il proprio portafoglio) possono esercitare sull’ambiente. A tale scopo sono stati individiati una serie di indicatori chiave (utilizzo dell’acqua, uso efficiente dell’energia, gestione dei rifiuti, emissioni di inquinanti e biodiversità) facendo leva sul patrimonio informativo di CRIF.
"Ci poniamo dunque come obiettivo integrare le informazioni nei processi di risk management e misurare il livello di rischio del nostro portafoglio, per costruire un’analisi comprensiva di tutti gli aspetti ambientali".