ESG: mito o realtà? CRIF delinea le traiettorie per i business sostenibili all’evento ESG IN CREDIT & FINANCE

26/10/2021

L'emergenza Covid, la crisi climatica e le recenti catastrofi naturali hanno mostrato la fragilità dei paradigmi economici attuali. Di pari passo il termine ESG (Environmental, Social e Governance) e i temi della sostenibilità e della circular economy si sono diffusi e diventati di uso comune. CRIF è stato tra gli speaker protagonisti della conference “ESG IN CREDIT & FINANCE: DALL’ECONOMIA REALE ALL’ECONOMIA SOSTENIBILE”, l’evento organizzato da Credit Village tenutosi il 5 ottobre a Milano a cui ha preso parte un network di esperti, professionisti e rappresentati istituzionali di importanti player di settore quali Banca Mediolanum, Confindustria Assoimmobiliare, Accenture, Illimity, Deloitte, Bper Banca, KPMG Advisory, Finanziaria Internazionale Investments SGR, Banca Sistema, Banco Desio, Fondazione Housing Sociale, Open-es Powered by Eni, RINA PRIME Value Services, AT NPL’s SPA,  Fondo Italiano d’Investimento SGR, Amundi SGR, Banor SIM e Banca Depositaria, BFF Bank.       

Simone Capecchi ha aperto i lavori della tavola rotonda “Be Sustainable: le banche a che punto sono?”  con il keynote speech introduttivo “ESG, mito o realtà”, durante il quale ha affrontato la questione del percorso di sostenibilità intrapreso dalle banche, con le relative opportunità e difficoltà che questo comporta, sia in termini di disclosure sia come strategia di investimento di medio-lungo periodo. “In questi anni, noi operatori a supporto del credito abbiamo guidato il sistema bancario attraverso una transizione non soltanto digitale, ma anche e soprattutto sostenibile, in linea con i paradigmi di compliance e di regolamentazione dell’Unione Europea” – spiega Capecchi.

Inoltre, un elemento di criticità che sottolinea Capecchi è rappresentato dall’assenza di una banca dati pubblica attraverso la quale valutare l’affidabilità di un’impresa o di un individuo, come avviene invece per le realtà corporate. Pertanto, il trinomio Banche-Fattori ESG-rischio per imprese e privati risulta difficile da valutare. “Tuttavia, per ovviare a questa mancanza informativa, CRIF ha elaborato uno score ESG che, grazie all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai database CRIF ed alle informazioni reperite tramite questionari, consente di coprire il 100% delle imprese produttive italiane” – conclude Capecchi. In un contesto all’interno del quale inizia a declinarsi sempre maggiormente il paradigma della Next Generation Credit Era, i numeri di scenario delineano dinamiche contrastanti: se da un lato per 1 italiano su 4 è prioritario promuovere azioni per combattere il cambiamento climatico e per 6 imprese su 10 la sostenibilità riveste un ruolo centrale nel proprio piano di sviluppo, secondo le stime dell’innovativo CRIF ESG Score solo il 40% delle imprese italiane ha già avviato un percorso di adeguamento al nuovo paradigma ESG. Pertanto, in questo nuovo scenario di innovazione, si posiziona la grande opportunità offerta dal PNRR: 222Mld di euro, di cui 68,6Mld destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.

Giorgio Costantino è intervenuto nella terza sessione, “Go Sustainable: quali azioni e prodotti possono essere messi in campo dagli Istituti per poter incentivare l’adozione di un percorso di sostenibilità da parte delle aziende (PMI)”, durante la quale ha evidenziato quali strumenti hanno le banche per accompagnare le PMI in questo processo di transizione green, ovvero statistiche, analitiche, dati GPS e sofisticate tecniche di machine learning. Grazie a questi strumenti sarà possibile per le imprese ridefinire i propri processi produttivi riducendo così i livelli di emissione di CO2.

“Gli imprenditori devono essere consapevoli che la crescita passa attraverso la condivisione delle informazioni. Il momento storico in cui viviamo è caratterizzato dalla condivisione delle informazioni, e anche nell’ambito della sostenibilità non abbiamo alternative. Pertanto, il punto cruciale sarà sfruttare l’Intelligenza Artificiale per elaborare analisi sui dati raccolti, affinché ogni operatore del settore possa beneficiarne” - conclude Costantino.

Infine, dalle analisi CRIF emerge che vi è una correlazione positiva tra rischio e sostenibilità: le aziende sostenibili sono anche quelle meno rischiose.

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