Impulso alla finanza verde da parte di EBA: si attendono impatti importanti sul mercato dei “green mortgage”

05/07/2019

Lo scorso 19 giugno EBA (European Banking Autorithy) ha pubblicato in consultazione la bozza di Linee Guida per l’erogazione e il monitoraggio dei finanziamenti in risposta all’Action Plan del Consiglio Europeo per contrastare l'elevato livello di esposizioni deteriorate.

Infatti, il Consiglio Europeo aveva invitato EBA a "elaborare linee guida dettagliate sull'origine dei prestiti bancari, il monitoraggio e la governance interna per affrontare questioni quali la trasparenza e la valutazione della solvibilità dei debitori".

Tra le novità del documento salta all’occhio il capitolo 4.3.4 dedicato interamente ai fattori ambientali e di “green lending”.

Secondo tali linee guida, gli istituti di credito dovrebbero includere all’interno delle proprie politiche di gestione del rischio – oltre che all’interno delle policy e delle procedure di rischio di credito – i fattori ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance – ESG). Le banche dovrebbero perciò adottare “un approccio olistico e incorporare considerazioni ESG nelle loro politiche e procedure relative al rischio di credito”.

In particolare, al capoverso 49 delle linee guida si sottolinea che le banche che originano o che intendono originare agevolazioni per crediti “green” dovranno sviluppare apposite politiche e procedure di erogazione del credito sia in fase di origination che di monitoraggio delle garanzie.

Queste politiche e procedure dovrebbero, in particolare:

  • fornire un elenco dei progetti e dei criteri “green” considerati eligibili nell'ambito della propria politica di erogazioni “verdi” o che si riferiscono a uno o più standard generalmente accettati affinché un prestito sia considerato “verde”;
  • specificare il processo attraverso il quale gli istituti valutano che gli incentivi erogati a favore del credito “verde” siano utilizzati correttamente.

Inoltre, le banche dovranno includere le loro politiche e procedure di “green lending” all’interno dei propri obiettivi generali, della strategia e della policy relativi alla finanza sostenibile. In particolare, esse dovrebbero stabilire obiettivi qualitativi e quantitativi a supporto dello sviluppo della propria attività di erogazione verde e per valutare in che misura tale sviluppo sia in linea o contribuisca agli obiettivi aziendali globali legati al clima e alla sostenibilità ambientale. Un grande impulso proviene quindi dall’autorità bancaria a livello comunitario affinché le istituzioni finanziarie includano all’interno delle proprie policy di erogazione prodotti e servizi che contribuiscano, grazie anche a politiche commerciali di favore, allo sviluppo sostenibile degli ecosistemi con cui interagiscono.

Prendendo spunto da questa iniziativa regolamentare che segue la Direttiva UE 844 emanata a maggio del 2018 sulla presentazione energetica sull’edilizia, non possiamo non sottolineare l’impatto che potremo attenderci sul mercato dei cosiddetti mutui verdi, così come anche recentemente definiti dal progetto EeMAP promosso della Comunità Europea e a cui partecipa, fra i numerosi stakeholder internazionali, anche CRIF.

Per maggiori informazioni: sintesiflash@crif.com