Green Asset Ratio e investimenti sostenibili: i dati dell’ESG Outlook di CRIF sulle banche italiane

Tassonomia Europea e Green Asset Ratio: la sfida delle banche italiane

L’ESG Outlook di CRIF mette in luce come il Green Asset Ratio (GAR), introdotto di recente, mostri una bassa incidenza di investimenti sostenibili nel portafoglio delle banche italiane

Alle banche italiane, infatti, è stato recentemente richiesto di stimare e rendere pubblica l’incidenza degli investimenti sostenibili sul totale dell’attivo, nota come Green Asset Ratio (GAR). Tuttavia, gli investimenti sostenibili individuati dalle banche si devono attenere ai criteri tassonomici europei, quindi sostenere attività economiche attente all’ambiente e alla salvaguardia delle finalità sociali. 

I primi valori del GAR diffusi dalle aziende di credito del nostro Paese sono risultati molto modesti, a suggerire come solo una quota ridotta degli attivi bancari sia orientata verso attività produttive sostenibili. In realtà ciò è vero solo in parte: il basso valore del GAR sconta infatti una serie di difficoltà strutturali, legate alle regole di calcolo di tale indicatore (che di fatto esclude i finanziamenti erogati a PMI) e alla difficoltà di reperimento delle informazioni necessarie per alimentarlo. È peraltro prevista a breve l’introduzione di un secondo quoziente, detto BBTAR, in cui sarà più facile includere gli investimenti in imprese di dimensione medio-piccola, purché allineati alla tassonomia.

Nell’ESG Outlook di CRIF approfondiamo queste tematiche, richiamando per prima cosa brevemente i criteri previsti dalla tassonomia europea per stabilire se una certa attività economica possa considerarsi sostenibile; esaminiamo quindi i valori dei GAR delle principali banche italiane, riportati per la prima volta nell’informativa di Pillar 3 riferita a dicembre 2023.

Successivamente analizziamo come sia possibile migliorare il GAR di una banca lavorando su una componente (i prestiti garantiti da beni immobili residenziali) attualmente sottorappresentata nel calcolo di tale indicatore. Infine, illustriamo una prima possibile misura dell’allineamento medio delle PMI italiane ai criteri tassonomici, per poi stimare l’allineamento complessivo degli investimenti bancari alla tassonomia, anche in funzione del possibile calcolo del BBTAR.

40%

PMI con score basso/molto basso

35%

PMI con rischi fisici elevati

+11%

PMI sostenibili finanziate

+22p.p.

livello di adeguatezza molto alto