L’IT agile al servizio del business

11/12/2019

È noto, ed esperienza ormai quotidiana, come il digitale stia profondamente rivoluzionando i modelli di interazione e di business in numerose industry. Con attività dirette in più di 30 Paesi nel mondo, CRIF affianca istituti di credito e aziende nel fronteggiare le trasformazioni in atto e, con l’innovazione nel proprio Dna, punta ad aiutarli a offrire ai loro clienti finali – consumatori e imprese – esperienze sempre più facili e veloci e prodotti e servizi all’avanguardia. Abbiamo chiesto a Mirko Tedaldi, IT Solutions Senior Director di CRIF, in quali direzioni si stia evolvendo la divisione CRIF Global Technologies e su quali pilastri fondi le proprie basi per creare valore per i clienti.

Governance e flessibilità per innovare, con la garanzia della sicurezza

Dal punto di vista tecnologico, la nuova forte centralità acquisita dal cliente e dagli utenti finali - i customers’ customers - richiede di saper sviluppare rapidamente applicazioni e servizi necessariamente soggetti a frequenti iterazioni” – spiega Tedaldi. “Le architetture tecnologiche vanno quindi ripensate in maniera più flessibile, per essere adattabili alle esigenze di business e poter realizzare i nuovi servizi in modalità MVP, inteso sia come Minimum Viable Product che come Minimum Viable Process”.

A CRIF Global Technologies, la divisione IT di CRIF, che supporta tutte le società del Gruppo nel mondo e tutte le industry in cui operano, la digital transformation pone alcune grandi sfide.

In primis, dobbiamo rispondere a esigenze sia interne che esterne all’azienda, che richiedono di saper coniugare obiettivi di governance e sicurezza. Dobbiamo inoltre far leva su asset e servizi chiave, senza compromettere il focus su agilità e centralità del cliente, e mettere a disposizione capacità di supporto a nuovi modelli di business senza causare ‘discontinuità’ ai servizi esistenti. Altri aspetti determinanti nel nostro lavoro quotidiano al servizio di un’azienda in crescita come CRIF” – continua Tedaldi – “sono quelli di garantire agilità nello sviluppo, nella delivery e nelle operations e permettere di reagire all’elasticità della domanda tramite il cloud.

A livello tecnologico, elemento fondativo del modello di business digitale è una nuova modalità di definizione delle API, come interfacce che permettono l’interazione tra l’azienda e i fruitori dei suoi asset/servizi; una API da intendere come punto di ingresso primario ai servizi dell’azienda, per il suo sito web e le sue applicazioni, così come per l’integrazione di partner e clienti. I servizi CRIF di nuova generazione fanno utilizzo di API, in modo da facilitare una tale interazione azienda-fruitore nel contesto della digital transformation.

Ma, per garantire e supportare una trasformazione di successo, intervenire solo sulla tecnologia non basta, occorre il giusto compromesso tra asset esistenti, processi, sistemi e operations.

Non solo tecnologie ma persone e processi: serve sinergia organizzativa

Di pari passo, per agevolare il nuovo modello operativo, “le strutture interne necessitano di un’organizzazione diversa e un differente insieme di processi: agili, collaborativi. Chiave è una stretta sinergia tra tutte le funzioni aziendali, tesa alla soddisfazione del cliente finale”. Questa coesione è infatti il prerequisito per essere sostenibili, aumentare la velocità dei processi e ottimizzare tempi e risorse, migliorando il time to market e riducendo al minimo errori, tempo di feedback e attività manuali. “Senza dimenticare l’asset più prezioso che sono le persone: ogni singolo elemento del team, anche a livello cross-funzionale, deve essere consapevole del proprio ruolo e avere il giusto commitment”.

Entrando più nel dettaglio, su quali ambiti concreti avete lavorato e state lavorando per raggiungere i vostri obiettivi?

DevSecOps

In CRIF Global Technologies abbiamo implementato la metodologia DevSecOps, basandola su tre componenti principali” – spiega Tedaldi. “La prima è l’automazione del flusso, dalla richiesta di feature e bug-fix, ai test post-rilascio in produzione. La seconda è l’utilizzo di un orchestratore di flussi automatici per le build/test”. Lo stesso orchestratore, congiuntamente a un tool di configuration management, viene utilizzato anche per i flussi di deploy. “La terza componente, grazie all’approccio di sviluppo agile, è il coinvolgimento del team di Operations nella fase iniziale di progetto, in modo da intercettare quanto prima eventuali criticità a livello sistemistico”. Ciò permette anche di avere la possibilità di progettare e impostare l’ambiente su cui verrà installato l’applicativo e sviluppare i relativi flussi automatici. La scelta di implementare la variante “Sec” (da security) del DevOps è stata guidata dalla consapevolezza che agilità e velocità non possono prescindere dall’esigenza di garantire la sicurezza del software rilasciato e delle infrastrutture che lo ospitano.

Gestione su misura dei progetti: Minimum Viable Product / Process (MVP)

Per la gestione dei progetti CRIF Global Technologies, invece che un approccio del tipo ‘one size fits all’, ne ha scelto uno su misura. “Adattiamo i processi IT in base all’ambito e alle caratteristiche del cliente e del progetto, alle sue dimensioni, alla complessità e alla sua tolleranza del rischio, compreso quello di business”. Due i cardini: rilasciare al cliente solo le funzionalità di cui ha effettiva necessità, attraverso un approccio agile e incrementale; garantire un business sostenibile tramite un’innovazione sempre più veloce e vicina alle esigenze dei clienti, facendo leva su processi adattabili e su team competitivi, con una cultura vicina al mercato di riferimento.

Crescere e servire con successo mercati internazionali: Agile, collaborazione e interculturalità

A fronte della forte espansione internazionale, la scelta della metodologia Agile ha rappresentato per CRIF “una strategia vincente per servire efficacemente clienti globali, che abbiamo implementato in contesti e ambiti di business diversi e applicato anche a team sempre più numerosi, multiculturali e distribuiti geograficamente in diversi Paesi” – afferma Tedaldi. Qui ritorna uno dei pilastri del percorso evolutivo GT Journey intrapreso da CRIF Global Technologies, il tema People e, nello specifico, gli aspetti della collaborazione e interculturalità.
Se in qualsiasi azienda è indispensabile poter lavorare ‘fianco a fianco’, questo è impellente anche per CRIF, nonostante operi tramite unità organizzative dislocate a volte a migliaia di chilometri di distanza, con fusi orari diversi e la necessità di interagire in tempo reale. “Anche in questo ambito le potenzialità tecnologiche ci aiutano molto, per la condivisione delle informazioni, dei documenti e dei processi: software e impianti hardware di ultima generazione abilitano un’organizzazione smart, agile e flessibile, oltre a favorire il benessere delle persone e un migliore ‘worklife balance’. Si tratta, però, di architetture complesse e bisogna saperle adattare agli obiettivi concreti dell’organizzazione, agli specifici modelli di lavoro adottati e alle esigenze del business”.
Con “Embracing worldwide differences” tra i propri valori fondanti a livello corporate, altro tema cui CRIF presta molta attenzione è l’interculturalità che considera una conditio sine qua non. Nello specifico contesto della divisione Global Technologies, questo significa puntare su strutture IT di team interculturali e cross-funzionali, condividendo informazioni e creando sinergie al fine di garantire elevate prestazioni e innovazione. “Siamo riusciti a fare della diversità la nostra unicità, grazie alla definizione di linee guida che hanno consentito a team diversi di raggiungere lo stesso risultato, adottando la digital platform o l’architettura che più si adattava alle necessità del progetto. Grazie anche a strumenti e metodologie agili, all’automazione, a tool di collaborazione aziendale, al binomio vincente Agile-DevSecOps e al supporto continuo che viene dato ogni giorno al tema dell’interculturalità” – spiega Tedaldi.

Perché l’innovazione tecnica e di processo e la collaborazione sono le chiavi del successo delle organizzazioni moderne: perfezionare e cambiare costantemente i prodotti, anticipare il gioco, evolversi velocemente e creare la soluzione successiva” – conclude Tedaldi.

Per maggiori informazioni: sintesiflash@crif.com