Sostenibilità ed efficienza energetica degli edifici: CRIF contribuisce al Rapporto annuale di ENEA e Comitato Termotecnico Italiano

17/12/2021

Gianluca Natalini, Manager Consulting di CRIF Real Estate Services, ha approfondito nel suo intervento il ruolo dell'APE nel settore del credito.


Il tema dell’efficienza energetica immobiliare è sempre più rilevante per il settore del credito e della finanza nel percorso verso la sostenibilità e transizione green, una delle missioni fondamentali del PNRR. A conferma della propria esperienza e posizionamento consolidati sui temi ESG e del mercato real estate, CRIF è stata invitata come esperto a contribuire al Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici realizzato da ENEA e Comitato Termotecnico Italiano (CTI), portando il proprio punto di vista privilegiato in materia di efficienza energetica e ruolo e utilizzi dell’APE nel mondo finanziario.

Segue l’intervento di Gianluca Natalini, Manager Consulting di CRIF Real Estate Services, pubblicato nel Rapporto ENEA-CTI.

Secondo CRIF e il mondo del credito quale è il ruolo dell'APE oggi, come strumento di lavoro?

L’APE assume oggi un ruolo fondamentale per il mondo della finanza per molteplici finalità: dal processo di concessione del credito, dove l’APE rientra nell’applicazione delle policy di sostenibilità e determinazione della finalità del finanziamento ai fini del calcolo del Green Asset Ratio (GAR), passando per attività di monitoraggio delle garanzie fino all’emissione di Green Bond.

L’APE è infatti oggi l’unico vero strumento in grado di restituire una oggettiva sintesi dello stato di efficienza energetica dell’immobile in analisi, garantendo anche la contribuzione di alcuni indicatori ad oggi fondamentali per finalità di disclosure regolamentare, tra i quali le emissioni di CO2 e i consumi di energia primaria.

L’utilizzo dell’APE a supporto del mondo del credito si lega inevitabilmente al processo di emissione di obbligazioni quali i Green Bond, strumenti che permettono di finanziare progetti di sostenibilità ambientale con molteplici finalità tra le quali ricordiamo il contributo al miglioramento dell’efficienza energetica dello stock immobiliare. In questo contesto, l’APE rappresenta oggi il documento essenziale per identificare la quota green del portfolio immobiliare in possesso degli istituti finanziari.

A ciò si aggiunga il fatto che le nascenti labels europee (quale ad esempio l’Energy Efficient Mortgage Label - EEML, promossa da EMF-ECBC) esprimono la necessità di raccogliere tali informazioni in fase di disclosure informativa anche verso il mercato.

D’altro canto, analizzando l’attenzione che viene posta sull’APE da parte degli organi di regolamentazione, possiamo citare come:

  • la European Banking Authority (EBA) abbia lanciato nel marzo 2021 una consultazione in merito a Technical standards on Pillar 3 diclosures of ESG risks, documento nel quale verrà richiesto agli istituti finanziari di fornire evidenza della distribuzione delle classi energetiche riportate negli APE relativamente ai collateralised loans;
  • European Central Bank (ECB), con riguardo ai Climate Stress Test che sottoporrà a molti istituti europei, preveda l’utilizzo degli APE per scenari di rischio nel long-term period;
  • l’APE risulti fondamentale per rispondere alle richieste dei Technical Screening Criteria posti nella EU Taxonomy for Sustainable Activities dove l’identificazione degli immobili eligible per le finalità di Climate Change Mitigation e Adaptation richiede l’utilizzo di informazioni reperibili all’interno dello stesso attestato.
Il mondo del credito ha qualche suggerimento in merito ad eventuali miglioramenti che si potrebbero introdurre nell'APE?

L’ostacolo principale che il mondo del credito affronta oggi nel gestire le informazioni provenienti dagli APE consiste proprio nell’accesso a questi ultimi. La vigente normativa prevede una titolarità dei dati relativi all’APE solo limitatamente alle Regioni dove l’attestato viene rilasciato. Di conseguenza, ogni Regione italiana adotta modalità differenti nella fornitura delle informazioni di cui sopra. Ad esempio, alcune di esse hanno oggi strutturato catasti energetici che prevedono la fruizione del dato in modalità open data (ad esempio, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento), mentre altre non consentono l’accesso al dato, talvolta causa assenza del catasto energetico o di un sistema informatizzato in grado di accogliere tali informazioni.

Inoltre, sebbene il Decreto Interministeriale 26/06/2015 abbia definito le nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici, il formato dell’APE non è standardizzato per tutte le regioni italiane. Da un punto di vista operativo, la presenza di un unico modello garantirebbe un recupero ed una gestione della importante mole di informazioni in esso contenute in modo più efficace ed efficiente.

Si ritiene ci possano essere anche eventuali utilizzi integrativi dell'APE oltre a quelli per i quali è nato e che tutti conosciamo?

Guardando al futuro, date le finalità d’uso che le istituzioni finanziarie stanno attribuendo all’APE, auspichiamo un ampliamento dello spettro di indagine ad attributi ambientali che possano tener conto della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, il contributo alla transizione verso un’economica circolare, al sostegno per la riduzione dell’inquinamento ed all’uso sostenibile delle acque.

L'Annuario ENEA-CTI è uno strumento di analisi statistica delle informazioni contenute negli APE nazionali. CRIF che considerazioni ritiene poter fare rispetto all'Annuario ENEA-CTI, sia come utilità odierna, sia come sua evoluzione nel tempo?

Con riferimento alla EU Taxonomy for Sustainable Activities, per gli obiettivi di climate change mitigation del settore real estate, gli immobili oggetto di Acquisition and Ownership costruiti prima del 31 dicembre 2020 sono considerati eleggibili se rientranti nella classe di efficienza energetica A o in presenza di un’analisi che certifichi la loro presenza all’interno del top 15% dello stock mediante utilizzo della Primary Energy Demand (PED). Coerentemente, per gli immobili di nuova costruzione a partire dal 2021, la potenziale eleggibilità passa attraverso la identificazione di un threshold rispetto ai soli immobili NZEB.

In prospettiva, dunque, l’annuario risulta uno strumento chiave di analisi della distribuzione degli indicatori di cui sopra e nella identificazione dei benchmark nazionali per l’assessment dell’eleggibilità degli immobili rispetto alla stessa EU Taxonomy. In questo senso, coerentemente con le attuali modalità di utilizzo del SIAPE, l’Annuario potrebbe fornire tali informazioni anche mediante applicazione di opportuni filtri utili a segmentare i risultati con riguardo alla tipologia dell’immobile, zona climatica, anno di costruzione, per citare alcuni esempi.

Particolare attenzione dovrebbe essere posta anche rispetto alla quota di stock non residenziale, che assume oggi rilevanza con riguardo alla quota di esposizioni che questi ultimi rappresentano nel portfolio degli istituti finanziari e che sono oggetto di grande interesse del regolatore nell’ottica di Climate Stress Test.

Infine, l’Annuario ENEA-CTI può rappresentare anche uno strumento di riferimento in grado di correlare lo stato di efficienza degli immobili in Italia rispetto agli obiettivi prefissati dai piani nazionali energetici vigenti. 

CRIF RES ha messo a punto una suite di servizi a valore aggiunto a supporto del mondo bancario per la remediation degli APE dei beni a garanzia di finanziamenti e la redazione di Technical Report a corredo delle emissioni di Green Bond e Green Covered Bond.

Per maggiori informazioni Contattaci oppure scrivi a marketingres@crif.com

Consulta il rapporto integrale di ENEA e CTI