Soluzioni data driven a nuove tipologie di rischi, scenari economico-finanziari e adeguamento a Basilea 3 Plus

CRIF tra i protagonisti all’evento ABI Supervision Risk & Profitability, con uno sguardo originale sul mercato domestico e internazionale


Il 6 e 7 giugno scorsi si è tenuto a Milano “Supervision Risk & Profitability. Gestire i rischi e guardare lontano”, l’evento annuale promosso da ABI in collaborazione con DIPO per supportare le banche e gli intermediari finanziari nella gestione dei rischi e nell'adozione di scelte organizzative più consapevoli.

Giorgio Costantino, Global Transformation Services Executive Director di CRIF, è intervenuto come speaker nella tavola rotonda dal titolo “Scenari economico finanziari, evoluzione della vigilanza e progetti di adeguamento a Basilea 3 Plus”, contribuendo alla discussione con le evidenze degli Outlook originali CRIF sul mondo delle imprese e sulle dimensioni ESG.

Imprese Corporate in Italia: tassi di default in crescita ma lontani dai periodi di picco

Oggi le imprese operano in un contesto di shock asimmetrici, crisi ‘fluide’ e catene del valore sempre più interconnesse. Dal Corporate Credit Outlook di CRIF Ratings, che analizza status e prospettive delle imprese italiane, emerge come si sentano ancora gli effetti della significativa ripresa economica del 2021 post pandemia, sostenuta dalla dinamica inflazionistica che continuerà a spingere verso l’alto i fatturati aziendali, previsti al +5% nel 2023 e al +4% circa nel 2024.

Questo significa che le ‘supply chain’ stanno per ora reggendo alla crescita dei prezzi. D’altro canto già a partire dalla fine di questo anno la marginalità operativa comincerà a soffrire anche se ci aspettiamo valori stabili nel 2023 e nel 2024” - ha spiegato Costantino.

Dal punto di vista del rischio i tassi di default attesi sono in crescita ma ben al sotto i livelli di picco di 7-8 anni fa; nell’attuale quadro macro economico caratterizzato da limitata crescita economica reale, elevati livelli inflattivi e tassi di interesse in rapida risalita, CRIF Ratings prevede un rialzo di 120 bps (fino a 270 nello scenario peggiore) passando per le società di capitali dal 2,4% attuale al 3,6% del best case fino al 4,4% del worst case.

ESG: il confronto nazionale e internazionale

Il terreno comunque è buono per ulteriori investimenti e specificamente per mettere le basi per la transizione ESG” - ha aggiunto Costantino nel suo intervento in cui ha focalizzato l’attenzione proprio sulle dimensioni Environmental, Social e Governance.

CRIF dispone di un framework di soluzioni a supporto della raccolta delle informazioni e della valutazione ESG. La raccolta diretta di informazioni dalle imprese avviene anzitutto con la piattaforma Synesgy, attraverso questionari personalizzati a seconda del settore di appartenenza. Si tratta di una piattaforma ESG globale per la valutazione della sostenibilità sia delle aziende che dell’intera supply chain, già utilizzata da oltre 500 banche a livello internazionale”.

Per ottimizzare il processo, strutture specializzate di CRIF supportano la fase di onboarding e offrono assistenza guidata alle aziende per la compilazione. CRIF ha inoltre lavorato allo sviluppo di un data lake che raccoglie più di 140 KPI in linea con le aspettative di valutazione della BCE (in primis Physical risk, GHG Emission Estimation).

L’indicatore di CRIF su ESG è disponibile su tutte le aziende EU27, automaticamente e su una scala consistente” - ha spiegato Costantino. “Ogni azienda è valutata su 15 fattori di adeguatezza (6 Environmental, 5 Social, 4 Governance), che coprono tutti gli aspetti ESG raccomandati da EBA. Particolarmente innovativa è la metodologia di stima del rischio fisico che, unita ai data set di CRIF, permette una stima molto precisa e puntuale della ‘probabilità di accadimento’ di eventi acuti ed estremi, degli impatti di vulnerabilità e della perdita economica a fronte di tali eventi; il tutto con un livello di precisione davvero eccezionale, stimando la probabilità degli effetti di un evento fino a distanze di 100 metri”.

Costantino ha concluso il suo intervento portando anche una vista internazionale, da cui emerge che i Paesi del Nord Europa guidano la classifica della transizione ESG, con ottime performance sui KPI Environmental, seguiti dai Paesi del Sud ed Est Europa e da quelli dell’area Balcanica.