Twin Transition powered by CRIF: le azioni digitali a supporto della sostenibilità

Il Gruppo CRIF è intervenuto al Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, e realizzare un cambiamento che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni unite e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). L’evento è promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ed è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un'iniziativa innovativa e unica a livello internazionale, classificandosi per due volte come finalista agli SDGs Action Awards.

Durante il seminario “L’impatto della digitalizzazione sulla sostenibilità: stato dell’arte e prospettive future”, organizzato dall’Università di Bologna e tenutosi presso il campus di Forlì, Marco Macellari - Head of Risk Management & ESG di CRIF, ha presentato le principali innovazioni riguardo l’introduzione nell’ecosistema aziendale dei due topic: digitalizzazione e sostenibilità. 

CRIF Market Outlook: gli osservatori CRIF su ESG e digitalizzazione
Secondo i dati ISTAT e EUROSTAT, il livello di digitalizzazione in Italia è in progressiva crescita, ma non è sufficiente a collocarsi in modo competitivo a livello europeo, dove risulta tra i Paesi con minor competenza digitale.
È emerso che la propensione italiana all’uso di internet è aumentata, nonostante un gap geografico del 6% sul Mezzogiorno, e che c’è una spinta verso la trasformazione digitale in certi settori come quello bancario, che ha abbracciato soluzioni innovative come l’home banking per andare incontro al cambiamento di competenze e usi del pubblico di riferimento.
Per quanto riguarda il tema ESG, CRIF ha elaborato lo score per valutare i livelli di sostenibilità ambientale, sociale e di governance delle imprese, osservando che le aziende italiane si distribuiscono in modo simmetrico (sia per numero di controparti sia per esposizione al sistema, cioè richiesta effettiva di finanziamenti) e un 32% di esse rientra nelle classi di score basso/molto basso e alto/molto alto. Questi dati mostrano che le aziende con alti livelli di adeguatezza ESG sono state maggiormente avvantaggiate in termini di concessione del credito e la loro rischiosità creditizia è stata percepita più bassa.

Il beneficio del digital sui tre pilastri della sostenibilità 
Macellari ha presentato alcuni esempi concreti per comprendere perché la trasformazione digitale è un acceleratore della sostenibilità e cosa significa l’impatto della digitalizzazione sui suoi tre pilastri: E, S, G.
In merito al pilastro Environmental (E), la digitalizzazione:
•    opera per la riduzione della carbon footprint: minori emissioni di CO2 tramite la riduzione degli spostamenti maggiormente inquinanti, infatti circa il 20% delle emissioni deriva dal settore dei trasporti;
•    è di supporto alla autovalutazione delle imprese e valutazione delle loro filiere di fornitori. In questo CRIF offre supporto alle aziende tramite la piattaforma digitale Synesgy
•    dà visione più chiara del rischio fisico, attraverso strumenti in grado di fare valutazioni e previsioni specifiche.

Per quanto riguarda l’area Social (S) s’intende l'impatto sociale delle attività aziendali e come queste influenzano i dipendenti, le comunità, i clienti e la società in generale. Nello specifico, l’utilizzo di strumenti digitali per accedere al credito, le analisi e la valutazione dei movimenti di conto corrente e la sostenibilità finanziaria, intesa come attenzione al non sovraindebitamento, rendono la digitalizzazione un fattore abilitante per un processo più veloce, sicuro ed equo.
L’uso del canale digitale per erogare un finanziamento è funzionale ad aumentare l’inclusione finanziaria. Soggetti che non possono accedere in modo agevole a luogo fisico per impossibilità di tipo territoriale o difficoltà di tipo comunicativo, possono svolgere da remoto tutte le fasi di acquisizione documentale e identificazione, grazie a un processo end-to-end che richiede meno di 3 minuti. Gli strumenti digitali e l’open banking, attraverso l’analisi dei movimenti di conto corrente, permettono di creare un profilo di rischio anche per imprese start-up e giovani che non hanno ancora una storia creditizia. Questo permette un più agevole acceso al credito e permette di fornire un finanziamento proporzionato al reddito per evitare situazioni di sovraindebitamento” – ha affermato Macellari.

Infine, con la componente digital sul pilastro Governance (G), attraverso l’ecosistema di dati CRIF, è possibile:
•    addestrare modelli di Generative AI con l’obiettivo di supportare le aziende nella raccolta delle informazioni per la produzione di report di sostenibilità;
•    quantificare il cyber risk legato al furto di dati attraverso uno score elaborato dalla combinazione di tre fonti informative: la presenza di attacchi subiti, la valutazione delle risorse pubbliche e il rischio del settore;
•    erogare pillole digitali, guidando le aziende nel processo di formazione ESG.