Il tema di una corretta declinazione di un’informativa sui fattori ESG riveste un’importanza fondamentale per le PMI: sia all’interno dell’eventuale catena in cui operano ma sempre di più nella relazione con la banca in sede di richiesta/revisione degli affidamenti.
È dunque cruciale dialogare con le imprese per ottenere le informazioni utili nei processi di valutazione in fase di concessione e monitoraggio del credito alle imprese. Nel contesto si inseriscono le novità legislative in ambito europeo e recepite nel recente passato dal nostro Paese che impongono un obbligo alle imprese di introdurre una gestione organizzativa, amministrativa e contabile, commisurata alla realtà aziendale, in grado di consentire un’ottimizzazione delle dinamiche e di assumere un atteggiamento proattivo.
Dotare l’impresa di un adeguato assetto consente, oltre che aumentare le probabilità di migliorare le performance, anche di intercettare le prime criticità nella gestione e, di riflesso, a individuare le soluzioni migliori mediante un tempestivo confronto con i creditori, banche in primis. L’obiettivo è quindi di mantenere la continuità aziendale, scopo che, con le dovute cautele, è equiparabile alla gestione dei crediti performing (Stage 1 del modello di impairment dell’IFRS 9).
Le imprese sono quindi chiamate a dotarsi di KPI e EWI per monitorare al meglio il proprio andamento, producendo una reportistica di carattere, storico e prospettico, finanziario e non finanziario che, oltre a consentire una miglior gestione dell’impresa, può accrescere la fiducia nel business, qualora utilizzata come base di confronto con gli stakeholder e in particolare con gli istituti di credito riducendo in maniera significativa le asimmetrie informative.
Una gestione delle criticità al manifestarsi delle problematiche è contenuta anche negli obiettivi dell’istituto della composizione negoziata, che, qualora attivato realmente ai primi segnali e pertanto possibilmente in assenza di scaduto con le banche, come pare contenuto nella Disciplina Insolvency, potrebbe consentire di evitare l’accumulo dei crediti deteriorati.
Al riguardo, la bozza del decreto correttivo del CCII prevede novità di rilievo per quanto concerne la partecipazione delle banche alla negoziazione con chiarimenti in materia di responsabilità, classificazione del credito e revoca degli affidamenti in presenza di misure protettive.
Criticità che in sede di valutazione delle alternative per il risanamento non possono prescindere da un’attenta analisi dei fattori ESG per addivenire a un rilancio dell’attività sostenibile non solamente dal punto di vista economico-finanziario.