In seguito alla diffusione delle tecnologie digitali si è assistito a una significativa trasformazione dei mercati, nonché delle abitudini di consumo della clientela. Tale evoluzione ha permesso anche la crescita di numerose aziende innovative che nel corso degli ultimi anni hanno rivoluzionato i propri mercati di riferimento (Uber, Netflix, Amazon, Whatsapp). Risulta, perciò, necessario inquadrare il ruolo delle compagnie nello sviluppo tecnologico: saranno esse protagoniste costruendo un ecosistema basato sulla raccolta di dati da diverse tipologie di dispositivi, aumentando la value proposition del cliente, o seguiranno le innovazioni portate da altri big player tecnologici inserendole nella propria offerta commerciale?
CRIF ha approfondito, insieme a CeTIF nell’ambito dei workshop didattici dedicati al Digital Insurance, le modalità innovative di engagement e di smart onboarding della clientela, per rispondere alle nuove esigenze del contesto "digital". Nel corso degli incontri di condivisione è stato realizzato uno studio su un campione di 36 compagnie e gruppi assicurativi operanti in Italia per analizzare il fenomeno dell’Internet of things (IoT) e dei servizi a valore aggiunto.
In generale, le compagnie analizzate offrono coperture sia vita che danni (72%), solo il 19% opera nel comparto danni e il restante 3% è imputabile a compagnie che offrono unicamente prodotti vita. La ricerca ha analizzato le polizze assicurative basate su IoT e servizi a valore aggiunto relativo a tre segmenti di indagine: Motor, Property e Healt & Wellness.