EURISC Talks: con l’emergenza covid crescono le richieste di credito sul canale digitale

A causa del lock down disposto per contenere i rischi di contagio da covid-19, nelle ultime settimane concetti come smart working, video conference, remote collaboration, online banking sono diventati patrimonio comune non solo per gli addetti ai lavori. Considerando il blocco di moltissime attività, ovviamente anche il settore del credito ha subito un impatto sull’ordinaria operatività ma gli italiani hanno reagito attraverso un maggior utilizzo delle tecnologie digitali.

A questo riguardo, un’analisi Eurisc Talks - l’insieme delle analisi originali elaborate a partire da EURISC, il SIC più longevo d'Italia, che contiene dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie - su un campione di richieste di credito indirizzate verso le piattaforme di operatori del credito 'nativi digitali' ha messo in evidenza nel I trimestre dell’anno un incremento del +34% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Se il dato non sorprende in sé, viste le naturali implicazioni connesse all’emergenza sanitaria, stupisce invece l’andamento tra i diversi cluster di popolazione. Tra questi, la crescita più robusta è quella fatta registrare dagli appartenenti alla Silent generation (ovvero i nati tra il 1925 e il 1945), con le richieste di credito sui canali digitali che fanno segnare un +57% nel trimestre di osservazione, che precedono i Baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964) che vedono incrementare le richieste del +51%. Al di sopra della media si collocano anche gli appartenenti alla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1979), con un +41%, e la Generazione Z (i nati dopo il 1995), con un +36%. Meno rilevante la crescita fatta registrare dagli Xennials (+29%) e dai Millennials (+21%).

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