Prosegue la positiva inversione di tendenza in materia di fallimenti per le imprese italiane: la fotografia del settore tracciata a marzo 2018 da CRIBIS attraverso l’Analisi dei fallimenti in Italia mostra un ulteriore calo dei fenomeno nel nostro Paese: a marzo 2018 sono state 2.972 le imprese italiane ad aver portato i libri in Tribunale contro le 2.998 aziende nello stesso periodo dell’anno precedente e le 3.283 a dicembre scorso.
Questo andamento è in linea con le caratteristiche del tessuto industriale italiano a livello territoriale, mostrando una maggiore concentrazione di fallimenti nelle aree in cui si rileva un numero più alto di imprese. A marzo le Regioni che registrano il maggior numero di fallimenti sono la Lombardia, al primo posto con 634 casi e un’incidenza totale pari al 21,3%, il Lazio e la Campania, rispettivamente con 381 e 283 imprese in fallimento.
A seguire, nei primi dieci posti della classifica dei fallimenti vi sono: Toscana (226 casi), Veneto (219 casi), Sicilia (207 casi), Piemonte (195 casi), Emilia Romagna (180 casi), Puglia (127 casi) e Calabria (101 casi). Il dato più rilevante rispetto a dicembre 2017 è il miglioramento del Veneto, sceso dal terzo all’attuale quinto posto.
Il dato più interessante si rileva dall’analisi dei settori merceologici. Tutti i settori, eccetto quello dei servizi, mostrano un calo rispetto al 2017. In particolare, l’industria è il comparto con meno fallimenti registrati a marzo 2018 (513 casi), seguita dall’edilizia (583 casi). Il settore dei servizi è l’unico a mostrare un incremento dei casi rispetto al 2017: 682 imprese hanno portato i libri in Tribunale a marzo 2018, in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. Il comparto del commercio è ancora una volta quello che registra il più alto numero di fallimenti (971 casi), seppur in calo del 7,3% a confronto con il 2017. Nel complesso, il dato dei fallimenti per settore a marzo 2018 si avvicina a quello del 2011, segnando un trend positivo in linea con le precedenti analisi.