Prosegue la positiva inversione di tendenza in materia di fallimenti per le imprese italiane: la fotografia del settore tracciata a giugno 2018 da CRIBIS - società del Gruppo CRIF specializzata nella business information – attraverso l’Analisi dei Fallimenti in Italia mostra un ulteriore calo dei fenomeno nel nostro Paese.
A livello territoriale, le aree in cui si registra un maggior numero di imprese sono quelle che mostrano una maggiore concentrazione di fallimenti, in linea con il tessuto industriale italiano. A giugno 2018, infatti, sono nuovamente Lombardia, Lazio e Campania a rilevare il più alto numero di fallimenti con un’incidenza pari rispettivamente al 21,7% (1.294 casi), al 13,5% (805 casi) e all’8,5% (505 casi). A seguire, nei primi dieci posti della classifica dei fallimenti vi sono: Toscana (484 casi), Veneto (442 casi), Sicilia (408 casi), Piemonte (384 casi), Emilia Romagna (379 casi), Puglia (263 casi) e Marche (178 casi). Il dato più rilevante rispetto a marzo 2018, è il peggioramento delle Marche, salite dall’undicesima all’attuale decima posizione al posto della Calabria.
Il dato più interessante si rileva dall’analisi dei settori merceologici. Tutti i settori mostrano un calo rispetto a marzo 2018. In particolare, l’industria è il comparto con meno fallimenti registrati a giugno 2018 (1.046 casi), seguita dall’edilizia (1.173), dai servizi (1.382) e dal commercio (1.932).
Il settore dei servizi è quello che mostra il calo meno significativo degli altri: il numero delle imprese che hanno portato i libri in Tribunale a giugno 2018 è sceso solo dell’1,4% rispetto al trimestre precedente.
Il comparto del commercio è ancora una volta quello che registra il più alto numero di fallimenti, seppur in calo del 6,3% a confronto con il 2017, mentre l’industria rileva la diminuzione più importante rispetto a marzo 2018 (-10,7%).