L’esclusiva ricerca condotta da CRIF, in collaborazione con il Prof. Lorenzo Gai dell’Università degli Studi di Firenze, fornisce le prime evidenze in merito a Confidi e moratorie, delineando lo scenario evolutivo post pandemia per il 2022.
A settembre 2021 sono stati resi noti i risultati dell’esclusiva ricerca svolta da CRIF, in collaborazione con il Prof. Lorenzo Gai dell’Università degli Studi di Firenze, che mira a comprendere gli impatti della moratoria applicata alle posizioni affidate dai Confidi Maggiori.
Nella ricerca è stato approfondito il ruolo delle moratorie durante il periodo emergenziale, mettendo in evidenza come esse siano state uno strumento tecnico che ha influito direttamente sulla capacità di reggere l’impatto del Covid-19 sulle imprese. Nello specifico, su un campione di oltre 116.000 imprese garantite dai Confidi maggiori, in gran parte rappresentato da PMI, circa il 40% ha presentato domanda di moratoria per la sospensione delle rate dei finanziamenti.
Oltre a fornire delle prime evidenze, la ricerca è stata svolta anche in un’ottica previsionale, cercando di delineare lo scenario evolutivo dei prossimi 12-18 mesi. Dall’analisi emerge infatti che le prospettive economiche delle imprese per il 2021 sono in miglioramento rispetto al 2020 ma non ancora ai livelli pre-crisi, soprattutto per quanto riguarda il fatturato. In tale scenario, la ricerca mette in evidenza il ruolo dei Confidi, che risulta essere fondamentale nell’accompagnare le imprese in un percorso di ripresa dell’attività economica nonché di sviluppo digitale e sostenibile, in linea con quanto previsto dal PNRR. In particolare, i Confidi dovranno continuare a investire nell’evoluzione dei sistemi e processi di valutazione e gestione per migliorare la capacità di analisi dell’impresa e nell’offerta di servizi per sviluppare la relazione, nonché nel supporto all’accesso al credito.
Sono quindi tre i cardini per la ripartenza: trasformazione digitale, ottimizzazione dei processi e sviluppo sostenibile.