A maggio le richieste di mutui delle famiglie soffrono l’aumento dei tassi con un -24,4%
Il continuo rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE ha portato nel mese di maggio a contrarre la domanda di mutui immobiliari del -24,4% rispetto al corrispondente mese del 2022. La dinamica restrittiva si mantiene anche nella vista complessiva dei primi cinque mesi dell’anno, che segna infatti un -24,2%. Tuttavia, dobbiamo sempre tener conto del fenomeno delle surroghe che nel I bimestre dell’anno ha subito una flessione del 34,7%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del 20,8%. (Fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie EURISC).
Se osserviamo l’importo medio notiamo che l’atteggiamento prudente si ripercuote anche su l’ammontare complessivo richiesto, che si contrae del 2,4% per un valore pari a 143.390 Euro. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste per fasce di età, quasi due domande su tre si concentrano tra gli under 34 (30,1%) oppure tra i 35-44 anni (31,2%); a conferma che il mattone resiste come investimento primario per le fasce più giovani della popolazione.
Andamento dell'importo medio dei Mutui Ipotecari richiesti
Fonte: EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF
“La domanda di mutui immobiliari risente complessivamente dell’aumento dei tassi di interesse che da inizio anno si sono susseguiti a cadenza regolare. In particolare, se guardiamo al segmento retail, circa un mutuo ipotecario attivo su quattro risulta a tasso variabile. Questo significa che tra la metà del 2022 e marzo 2023, per chi ha in essere un tasso variabile, la rata è aumentata mediamente del 28%, con un picco del +40% per i mutui nel primo quartile di vita e un rincaro medio di circa 250 Euro. Purtroppo, la situazione per le famiglie italiane è destinata a peggiorare ulteriormente, visto l’ulteriore rialzo dei tassi avvenuto ai primi di maggio (0,75%) e quelli attesi” – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.