In questo appuntamento di Define Banking Next, Alberto Grisoni, Direttore di AziendaBanca, intervista Luca D’Amico, Senior Director di CRIF e Direttore Generale di CRIF Ratings, per approfondire i trend del KYC sulla base delle ricerche originali di CRIF, l’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti d’identità e il market outlook “Know Your Customer & Business Lookout” con evidenze di analisi su privati, titolari effettivi e gruppi aziendali.
Dagli ultimi dati dell'Osservatorio CRIF i casi di frodi creditizie e furti d'identità in Italia sono cresciuti del 31,1% rispetto al 2020 e hanno superato il numero di 28.600. Relativamente all’antiriciclaggio, nel 2021 l'Unità di informazione finanziaria per l'Italia ha ricevuto oltre 139mila casi di segnalazioni di operazioni sospette, con un aumento del 23% rispetto al 2020.
Grazie al proprio ecosistema unico di dati con oltre 40 fonti informative, CRIF ha analizzato i principali trend che emergono dai processi KYC in ambito finanziario. Uno dei temi a cui fare particolare attenzione è quello dell'opacità delle imprese, che il Regolatore chiede di monitorare. Dal market outlook CRIF emerge che nel 2,5% dei casi le aziende hanno una catena partecipativa particolarmente complessa, che prevede l’indagine di 3 o più livelli della catena societaria. E se si considerano i gruppi con collegamenti esteri, questa percentuale di casi complessi sale fino quasi al 10%. Per questo servono strumenti di analisi intelligenti e rapidi per ricostruire la catena e risalire al titolare effettivo. I controlli antiriciclaggio sono d’altronde essenziali per prevenire i rischi di infiltrazione criminale dei fondi pubblici, come quelli, per esempio, del PNRR.
Scopri di più nel podcast, buon ascolto!
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