L’Open Banking è un tema al centro dell’attenzione da diversi anni, capace di registrare una crescita delle operazioni lenta ma costante. Questo ha permesso all’industria di esplorare nel tempo anche nuovi use case. Alcuni di questi riguardano il settore dell’Automotive, al centro di una serie di trasformazioni, dalla mobilità elettrica alle abitudini di utilizzo dei clienti finali.
Ne abbiamo parlato in un nuovo episodio di Define Banking Next, il podcast sulla banca del futuro che AziendaBanca realizza insieme a CRIF, con Sara Fiorini, Business Owner dell’HUB di Customer Engagement per il mercato Finance Italy.
Nel 2019, CRIF ha ottenuto la licenza come Account Information Service Provider (AISP) per poter offrire servizi di Open Banking, consentendo di accedere ai conti corrente di diverse banche (e non solo) previo consenso formale da parte del titolare del conto. Questo permette di aggregare i dati di pagamento con lo scopo di offrire servizi a valore aggiunto al titolare del conto stesso, come ad esempio la valutazione del proprio merito creditizio, una gestione finanziaria più consapevole, oltre a offerte personalizzate.
Analizzando i dati dei propri servizi di Account Aggregation, CRIF ha curato uno studio approfondito sulle dimensioni dell’Open Banking. In particolare, nel mercato italiano nel primo semestre 2024 la tendenza è positiva, con un incremento degli utenti che fanno uso di Open Banking e si riscontra una propensione sempre maggiore alla condivisione dei dati bancari. Inoltre, questo si traduce anche in maggiore inclusione finanziaria per segmenti come i giovani o i nuovi lavoratori autonomi.