CRIF Ratings pubblica oggi l’aggiornamento al 2016 dei tassi di default delle imprese non finanziarie italiane. L’andamento dell’ultimo anno mostra un miglioramento generalizzato per tutti i settori analizzati. La prospettiva per il 2017 è Stabile.
Alla fine del primo trimestre del 2016 il tasso di default delle imprese non finanziarie si è attestato al 4,6%, in riduzione rispetto al 6,0% registrato a Giugno 2015. Il dato, a prima vista incoraggiante, è il frutto di una fisiologica tendenza alla “normalizzazione” del tasso di default, dopo anni di recessione caratterizzati dalla contrazione della domanda aggregata (in particolare nei bienni 2008-2009 e 2012-2013) e dalla crescita delle segnalazioni di sofferenze e incagli da parte del sistema bancario.
"L’aspetto meno positivo di questo dato tuttavia è la conferma che il trend di miglioramento è frutto più dell’ ‘effetto selettivo’ della crisi che di una solida ripresa economica” spiega Paolo Bono, Associate del dipartimento Corporate Ratings di CRIF Ratings. “La severa recessione che ha segnato l’economia italiana dal 2008 ad oggi ha provocato l’espulsione dal mercato delle aziende meno efficienti e un parziale spostamento della domanda verso le imprese più resilienti” continua l’analista. Questo processo è stato particolarmente evidente nei comparti maggiormente esposti al ciclo economico e alla concorrenza internazionale (costruzioni e manifattura) e ha determinato un progressivo miglioramento del profilo di rischio delle imprese superstiti.