Secondo l’ultima edizione dell’ESG Outlook di CRIF, le imprese che sono dotate di buona adeguatezza ESG hanno anche maggiore facilità nell’accesso al credito. In particolare, risultano avere un tasso di erogazione del credito superiore dell’11% rispetto alla media, mentre le imprese con uno score ESG "molto basso" di adeguatezza hanno subito una riduzione del 6% e del 3% per il livello "basso".
Per la rubrica “CRIF Business Futurist: la parola agli innovatori” abbiamo intervistato Jason Kessler, Chief Risk Officer di Cassa Centrale Banca, per approfondire come la banca ha integrato gli indicatori ESG nei propri modelli di rischio.
“L’evoluzione del framework di risk management ha rappresentato una sfida molto rilevante perché gli impatti sono sia orizzontali, tra cui per esempio l’identificazione e la misurazione dei rischi, che verticali, comprendendo quindi il livello metodologico e di adeguatezza normativa. Un elemento molto importante che abbiamo dovuto affrontare ha riguardato l'assenza di dati. Questo è un tema ricorrente quando si parla di ESG, anche perché le informazioni iniziali erano poche e molto spesso imprecise. Da questo punto di vista, il supporto di CRIF attraverso la base informativa del Data Lake ESG è risultato fondamentale, perché altrimenti non saremmo riusciti a rispondere alle prime scadenze dettate dal Regolatore” – spiega Kessler.