Negli ultimi anni, la sostenibilità e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sono diventate fondamentali per mantenere la competitività a lungo termine, sia in Europa sia in Italia. In questo contesto, il settore finanziario riveste un ruolo cruciale. La Banca Centrale Europea (BCE) ha delineato una roadmap per integrare completamente le considerazioni climatiche nei processi finanziari entro il 2024. Allo stesso tempo, l’Autorità Bancaria Europea (EBA) e l’Unione Europea hanno spinto gli istituti di credito verso una maggiore trasparenza e un’integrazione profonda dei rischi ESG nelle loro operazioni, con una tassonomia europea delle attività sostenibili ormai pienamente matura, che definisce chiaramente gli standard per la sostenibilità ambientale delle attività economiche.
Rispondendo a queste evoluzioni normative, CRIF ha potenziato le proprie competenze nella gestione e nell’elaborazione dei dati legati alla sostenibilità, affiancando attivamente imprese e operatori finanziari nel loro percorso verso un futuro sostenibile. Grazie alla raccolta e all’analisi di informazioni provenienti da fonti pubbliche e private, CRIF ha sviluppato il “Data Lake ESG”, una piattaforma che consente di estrarre e analizzare dati dettagliati sulle dimensioni ESG di qualsiasi impresa operante in Italia e nell’Unione Europea.
Un elemento centrale di questo processo è la piattaforma Synesgy, che raccoglie informazioni aggiornate direttamente dalle imprese tramite un sistema di self-assessment focalizzato sulla sostenibilità. I dati del Data Lake ESG sono strutturati attorno ai tre pilastri fondamentali dell’ESG: Ambiente (E), Sociale (S) e Governance (G), seguendo i fattori di rischio definiti dall’EBA, noti come “EBA Factor”.
Combinando gli indicatori relativi a ciascun EBA Factor e applicando un algoritmo proprietario per ponderare i punteggi, CRIF è in grado di generare uno Score ESG sintetico per ogni impresa. Utilizzando il “Data Lake ESG” come risorsa informativa principale e applicando lo Score ESG, CRIF ha creato l’osservatorio annuale sulla sostenibilità, l’“ESG Outlook”, giunto ora alla sua seconda edizione.
Il percorso delle imprese italiane verso la sostenibilità
Il 40% delle PMI italiane mostra ancora uno score ESG basso o molto basso, indicando una scarsa adeguatezza, mentre le grandi aziende registrano un miglioramento significativo, con un aumento di 22 punti percentuali nei livelli di adeguatezza alta e molto alta.
Fattore “E”
Esiste una notevole variabilità tra le PMI italiane in termini di adeguatezza ambientale, con Piemonte e Lombardia che si distinguono come le regioni più virtuose, e settori come l’immobiliare e il leisure che mostrano le migliori performance.
Rischi Fisici
Il 35% delle PMI italiane è esposto a rischi fisici elevati, con il 6% delle imprese che affronta rischi climatici acuti come alluvioni e ondate di calore.
Fattore “S”
Lo score sociale si concentra su valori medi, con le grandi aziende del Nord Italia e del Lazio che dimostrano una maggiore attenzione alle tematiche sociali, mentre il settore agricolo mostra un ritardo significativo.
Fattore “G”
Il settore farmaceutico eccelle nella governance, mentre i settori agricolo, turistico e immobiliare registrano performance inferiori.
Interazione tra Score Creditizio e Score ESG
Le aziende con un alto livello di adeguatezza ESG mostrano tassi di default inferiori del 34% rispetto alla media, evidenziando un forte legame tra sostenibilità e solidità finanziaria.
Immobili
Circa un immobile su quattro in Italia è esposto a un rischio fisico elevato, con il rischio sismico particolarmente accentuato nelle regioni più densamente popolate.
Contributo del Settore Finanziario
Le banche italiane stanno progressivamente integrando i criteri della tassonomia europea nei loro processi di credito, con l’adozione di metriche come il Green Asset Ratio (GAR) e il Banking Book Taxonomy Alignment Ratio (BBTAR).
L’ESG Outlook 2024 di CRIF evidenzia l’importanza di una gestione consapevole dei rischi ESG e il ruolo determinante del settore finanziario nella transizione verso un’economia sostenibile. Questo rapporto si conferma come una risorsa indispensabile per monitorare le tendenze emergenti e le sfide future, rafforzando l’impegno di CRIF nel supportare le imprese italiane nel loro percorso verso una maggiore sostenibilità e una gestione efficace dei rischi ambientali, sociali e di governance.