Il Know Your Customer (KYC) è la corretta identificazione di un nuovo cliente da parte di banche e aziende finanziarie per contrastare le attività di antiriciclaggio e il crimine finanziario.
Il complesso contesto regolamentare odierno, caratterizzato da una digitalizzazione galoppante, impone agli istituti finanziari e alle aziende ingenti investimenti nelle verifiche antiriciclaggio per evitare rischi sanzionatori e reputazionali. Nel 2022, le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dalla UIF (Unità di Informazione Finanziaria) sono state oltre 155.400, con un aumento dell’11,4% rispetto al 2021.
Per indagare i principali trend che emergono dai processi KYC, CRIF analizza privati, titolari effettivi e gruppi aziendali avvalendosi del suo potente Information Core che esamina un campione di 1,4 milioni di persone fisiche, 2 milioni di aziende e 260 mila società di capitali italiane.
CRIF, con la sua piattaforma proprietaria KYC More, restituisce l’esito di oltre 300 controlli automatici in un unico e pratico report, includendo dati aggregati di rischiosità del portafoglio interrogato e lo stato dell’arte delle code di lavoro.
Dall’analisi della distribuzione dei privati per livello di rischio emerge che nella fascia a maggior rischio ricade il 2,5-4,5% del campione, con un trend costante rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti. Lo studio rileva che nello 0,07% dei casi i soggetti privati risultano avere attività sottoposte a monitoraggio e restrizioni. Infine, il titolare effettivo viene individuato nel 96% dei casi in modo automatico secondo le modalità indicate da Banca d’Italia e mediamente ogni impresa ha più di tre titolari effettivi.