Fin dagli albori dell’Open Banking, CRIF è al fianco dei principali player finanziari nazionali e internazionali con soluzioni innovative per valorizzare l’accesso ai dati transazionali di conto corrente nei processi di valutazione della clientela.
La posizione di CRIF di leadership – confermata nel report “The Forrester Wave: Open Banking Intermediaries Q1 2023” che ha analizzato i top provider di Open Banking nell’ecosistema – le consente di avere un punto di osservazione privilegiato sul mercato.
In particolare, lo studio realizzato da CRIF sulla diffusione dell’Open Banking e sul profilo dei consumatori digitali che lo utilizzano in Italia ha evidenziato per il primo semestre 2024:
- una lieve crescita nel tasso di successo del processo di accesso ai conti correnti (+1,7 punti percentuali).
- uno spostamento verso generazioni più anziane, con un incremento della quota di utenti appartenenti alla Generazione X e ai Baby Boomers, rispettivamente di +4,8 e +6,5 p.p. un aumento della quota degli utenti Active to Credit (+15 p.p.).
- una crescita nella distribuzione delle classi di reddito a favore di quelle più alte, con un calo dell’incidenza di coloro che hanno un reddito inferiore ai 1000 € (-4 p.p.).
- uno spostamento verso profili meno rischiosi, con gli utenti che concludono la procedura PSD2 meno concentrati nell’area a Rischio Alto (-9 p.p.).
- i clienti associati a conti secondari presentano un profilo di rischio peggiore del 57% rispetto a chi collega un conto principale.
A partire dal 2025, con la versione finale del Regolamento europeo FIDA (Financial Data Access), che prevede l’accesso regolamentato per tutti i servizi finanziari, entreremo nell’era dell’Open Finance che prevedrà la condivisione e l’accesso a un numero ancora maggiore di dati e prodotti bancari tramite API. In particolare, si propone di ampliare ulteriormente l’accesso ai dati finanziari, superando i confini dell’Open Banking e abbracciando un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra cui: credito, mutui, risparmi, pensioni, tasse, assicurazioni e investimenti. Attraverso la condivisione sicura di questi dati, l’Open Finance mira a creare un ecosistema finanziario più integrato e collaborativo, dove clienti, banche, istituzioni finanziarie e nuovi attori (come i FISP, ovvero i Fornitori di Servizi di Informazioni Finanziarie) possono interagire per offrire soluzioni innovative e personalizzate.
“L’implementazione dell’Open Finance dovrà affrontare le stesse sfide che, ad oggi, hanno in parte frenato la diffusione dell’Open Banking, in particolare: garantire la sicurezza e la privacy dei dati; definire standard comuni e armonizzati a livello nazionale e internazionale; promuovere l’educazione finanziaria dei consumatori; gestire i rischi associati all’aumento della concorrenza. Queste sfide rappresentano anche l’opportunità per creare un ecosistema finanziario più sicuro, trasparente e competitivo. La collaborazione tra tutti gli attori in gioco sarà fondamentale per il successo dell’Open Finance e per la realizzazione del suo pieno potenzial” - spiega Antonio Deledda, Executive Director di CRIF.