Osservatorio sul credito al dettaglio - Vol. 51

Nei primi nove mesi del 2021 i flussi di credito al consumo registrano una crescita significativa (+18.8% vs 2020), che sconta le ridotte erogazioni dell’anno precedente, segnato dal Covid-19. I volumi non tornano ai livelli pre-pandemia, il confronto con i primi nove mesi 2019 evidenzia ancora una contrazione (-9.7%); tuttavia il gap si riduce progressivamente in corso d’anno, in particolare nel terzo trimestre.

Per quanto riguarda i mutui immobiliari, i primi nove mesi dell’anno segnano un deciso incremento (+21.3% i flussi, +16.1% il numero di contratti rispetto ai nove mesi del 2020), che diventa ancora più consistente nel confronto col corrispondente periodo del 2019, grazie ai mutui con finalità d’acquisto e a quelli per ristrutturazione, a conferma della centralità, per le famiglie italiane, del progetto casa sostenuto dal credito.

Nel complesso, anche a seguito della pandemia, il comparto del credito alle famiglie ha sperimentato un’accelerazione della digitalizzazione dei processi, agevolata anche dalle misure di semplificazione adottate dal legislatore nazionale riguardanti la sottoscrizione elettronica dei contratti. Questo ha portato a un incremento dell’offerta di prodotti finanziari tramite piattaforme web e a un maggiore accesso al credito su tale canale.

Cresce anche l’attenzione sul green lending, con la quota di finanziamenti al consumo sul totale cresciuta durante la pandemia; analogamente aumentano i mutui destinati all’efficientamento energetico dell’abitazione. La digitalizzazione e la transizione green sono tematiche cruciali anche per l’offerta del credito, essendo pilastri del piano Next Generation EU.

Queste le principali evidenze che emergono dalla 51^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia

Per ulteriori informazioni sulla pubblicazione: osservatoriocreditoaldettaglio@crif.com