Per il settore vinicolo il 2016 si chiude con un ulteriore crescita dell’export (+4,2%) a cui si aggiunge un leggero incremento delle vendite in GDO (+1,1%) che rappresenta il canale prevalente di consumo del vino in Italia (2/3 delle quantità complessivamente vendute). I segnali che vengono dal mercato interno sono comunque confortanti perché consolidano la ripresa del 2015 dopo l’arretramento delle vendite nel 2014. In particolare, i dati del 2016 sono di buon auspicio anche per il canale On Trade (HoReCa) che sembra consolidare l’inversione di tendenza emersa nel 2015 dopo una lunga stagione, iniziata nel 2008, di costante contrazione delle vendite.
Le dinamiche di mercato si riflettono positivamente sul profilo di rischiosità del settore. Dopo il calo del 2015, i tassi di default dell’industria vinicola continuano a ridursi anche nel 2016, mantenendosi al di sotto della media dell’intero Food & Beverage. Ciò è evidente sia con riferimento ai tassi di incagli e sofferenze bancarie (meglio noto come tasso Basilea ‘past-due 90’) che per i default pubblici (procedure concorsuali o pregiudizievoli*).
*Concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, bancarotta fraudolenta, fallimento, stato di insolvenza, ecc.